I romani marciano su Roma: il 15 novembre va in piazza la “Ribellione”

12 Nov 2014 13:32 - di Girolamo Fragalà

«Basta, non ne possiamo più». Sono mamme e non militanti dei centri sociali. Sono nonni, non estremisti pronti a mandare in frantumi le vetrine dei negozi e i bancomat. Non ne possono più di subire violenze gratuite, di vivere nella tensione, di aver paura persino di prendere l’autobus per accompagnare i bambini a scuola. A Roma le periferie sono ridotte così. Troppi insediamenti di nomadi, troppi centri per gli immigrati. Non c’è un’integrazione graduale, si mette una “bomba” in un posto e scoppia la tensione sociale.

Appuntamento in piazza il 15 novembre

Eppure sono quelle mamme e quei nonni ad essere attaccati da alcuni media, «si fanno condizionare», «si fanno risucchiare dalla propaganda razzista». E loro non ci stanno. «Provate a stare nei nostri panni per una settimana e ne riparliamo», affermano con rabbia. Quella rabbia che il 15 novembre li farà scendere in piazza. Sarà il giorno della Marcia della Ribellione dei Rioni e dei Quartieri di Roma. L’appuntamento è alle ore 10 a Piazza dell’Esquilino, con il comitato cittadino coordinato da Augusto Caratelli, Maurizio Benedetti e Franco Pirina, impegnati da tempo sul territorio. I cittadini mobilitati arriveranno da tantissime zone di Roma: Esquilino, Ponte di Nona, Tor Pignattara, Aurelio, Boccea, Tor Sapienza, Portuense, Corcolle, Appio, Tuscolano, Eur, Magliana, Marconi, San Saba, Aventino, Castelverde, La Rustica, Finocchio, Alessandrino, Divino Amore, Torre Angela, Tor Bella Monaca, Primavalle, Torraccia, Prenestino, Labicano, Prati, Monteverde, Ciampino e Morena.

La situazione è esplosiva

«La rivolta anti-immigrati di Tor Sapienza, dopo i fatti di Corcolle – afferma Franco Pirina – deve far riflettere. Quando si giunge a un livello così alto di esasperazione è necessario che qualcuno cominci a intervenire, perché la protesta potrebbe dilagare e sarebbe grave. La situazione è esplosiva. Siamo stanchi di furti, aggressioni, atteggiamenti arroganti e provocatori. Un piccolissimo esempio: in autobus è entrato una persona molto anziana, che ha chiesto a un immigrato di potersi sedere. Lui si è alzato e l’ha aggredito verbalmente dicendo: “siete tutti razzisti, non possiamo neppure sederci”. Follia pura, la gente ha chiesto all’autista dell’autobus di farlo scendere». Ma è solo un piccolo particolare. Furti d’auto, furti negli appartamenti, sui balconi in mutande, urina nei cortili delle scuole. «È una vergogna e il sindaco sta zitto», urla Tiziana F., madre di due bambini. «Roma non può morire così».

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