La Guzzanti diventa idolo dei grillini. Che portano il suo film alla Camera

10 Nov 2014 20:06 - di Antonella Ambrosioni

«Violante venga a vedere il mio film se ha coraggio…» Il post è di Sabina Guzzanti e la provocazione arriva dai grillini che pur di colpire Luciano Violante arrivano a servirsi del contestato film La trattativa dell’attrice satirica, addirittura portandolo nell’aula parlamentare. «Venerdì prossimo abbiamo organizzato la proiezione del film  alla Camera; seguirà un dibattito su quella pagina indecorosa insieme alla regista Sabrina Guzzanti. Ho visto il film: penso dovrebbe essere proiettato nei licei e che alcuni illustri personaggi della Repubblica ne sappiano poco o abbiano una memoria da rinfrescare», scrive Alessandro Di Battista, linkando una lettera d’invito inviata, tra gli altri, a Luciano Violante e Nicola Mancino. La proiezione è in programma per venerdì alle 17.

Provocazione pesante

Alla provocazione si accoda subito l’attrice e regista famosa per i suoi film ad alto tasso ideologico antiberlusconiano ma dallo scarso consenso di pubblico. «Sarei felice se Violante partecipasse» alla proiezione del film. «Sarebbe un segno di democrazia e ci farebbe pensare non solo che non ha nulla da nascondere, ma che come noi si appassiona alla ricerca della verità. Sarebbe importante in un momento così difficile sapere di avere il rispetto di chi ci governa e ci ha governato, che si accetti di discutere fatti così eloquenti anziché puntare sull’intorpedimento della genete angosciata e priva di stimoli intellettuali e creativi», posta su fb la Guzzanti.

A Violante posto riservato in prima fila…

La provocazione dei grillini è pesante: «D’altro canto – prosegue la lettera – lei ha sempre dichiarato di non sapere nulla della “trattativa” (nonostante nel ’93 la Dia le inviò una relazione nella quale si parlava esplicitamente della strategia di Cosa Nostra volta “alla progettazione ed esecuzione di attentanti eclatanti in grado di indurre le Istituzioni ad una tacita trattativa”). Quindi, quale migliore occasione di questa – prosegue la lettera d’invito – per conoscere nel dettaglio una delle pagine più indecenti della nostra repubblica? Oltretutto, dopo la sua uscita di scena dalla sua corsa alla Corte costituzionale (merito nostro ma siamo sicuri che non ci porterà rancore), immaginiamo avrà più tempi libero per partecipare alla nostra iniziativa». Poi irridono: «Pregandola di rispondere – concludono i cinquestelle – ci teniamo a comunicarle che il suo posto in prima fila sarà riservato». Cosa non si fa pur di colpire un bersaglio polemico: portare nelle aule un film controverso e molto criticato,  stroncato dall’ex procuratore capo di Palermo Gian Carlo Caselli (che l’ha definito «offensivo e pieno di sviste»), di una che per giunta ha avuto un momento molto infelice –  che poi fu costretta a ritrattare per l’ira della rete – quando dette la sua solidarietà a Riina e ai boss mafiosi non ammessi alla deposizione del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

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