Gli 11 orrori del fanatismo islamico e della violenza sulle “nostre” figlie

5 Nov 2014 15:13 - di Francesco Signoretta

Sempre più crudeli, sempre più sangue innocente. La condanna di Ghoncheh, la ragazza che voleva solo vedere la pallavolo, è l’ultimo di una serie di casi di impiccagione, sventata lapidazione o fustigazione, deturpazioni con l’acido o “semplici” reprimende che negli ultimi tempi hanno destato indignazione nel mondo per la condizione femminile in Iran. Alle quali vanno aggiunte le violenze sulle donne in India.

1-Reyhaneh, lo stupro e la forca

Solo una decina di giorni fa a Teheran era stata impiccata Reyhaneh Jabbari, la giovane condannata a morte per aver ucciso l’uomo che – secondo la sua difesa – stava cercando di violentarla. Inutile è risultata una mobilitazione internazionale in suo favore.

2-Esfahan, sfregiate con l’acido

Il mese scorso a Esfahan vi sono stati casi di donne sfregiate coll’acido. Media ipotizzano l’azione di integralisti islamici contro donne che portavano male il velo. Il regime nega e parla invece di “complotto” contro il varo di una legge a tutela della moralità.

3-Sakineh strappata alla lapidazione

Per anni ha tenuto banco il caso di Sakineh Ashtiani, nel 2007 condannata per adulterio e concorso nell’omicidio del marito. Voci su una sua possibile lapidazione furono smentite. Ma prima di essere scarcerata nel marzo scorso dopo un’amnistia aveva rischiato l’impiccagione.

4-La frusta per le ragazze di “Happy”

Volti dell’oppressione sulle donne sono quelli delle tre ragazze che ballavano nel video girato sui tetti di Teheran sulle note di “Happy” assieme a tre giovani. Arrestate in maggio hanno rischiato sei anni di carcere e 91 frustate ma è stata loro concessa la condizionale.

5-Il bacio proibito della star

Riprova dell’intransigente interpretazione iraniana della morale islamica è lo scandalo destato a Teheran dal bacio sulle guancia che l’attrice Leila Hatami (protagonista di “Una separazione”) diede in maggio a Cannes al presidente del Festival, Gilles Jacob.

6-L’orrore in India

Una 35enne indiana, sposata e madre di cinque figli, è stata uccisa nello Stato settentrionale di Meghalaya per aver cercato di resistere ai suoi stupratori. La donna è stata massacrata da presunti militanti indipendentisti che le hanno fracassato la testa a colpi di fucile.

7-Nel villaggio degli orrori

Nello Stato di Uttar Pradesh il cadavere di una giovane indiana di 16 anni è stato trovato appeso a un albero alla periferia di un villaggio del distretto di Moradabad. La ragazza era sola in perché i genitori erano andati ad un matrimonio. Al loro ritorno a casa hanno trovato la porta principale socchiusa e nessuna traccia della figlia

8-Violenza anche per gli insospettabili

A Semerpur una donna di 35 anni ha accusato un commissario di polizia di averla stuprata nel commissariato e tre suoi subordinati di non avere fatto nulla per impedirlo.

9-Il dramma delle due cuginette

Nel distretto di Badaun sono state trovate impiccate a un albero di mango due cuginette di 14 e 15 anni, violentate e poi uccise

10-Altro sangue nell’Uttar

Una donna di 44 anni è stata ritrovata impiccata ad un albero e la famiglia sospetta che sia stata stuprata e poi uccisa da un branco.

11-L’ennesima giovane massacrata

Un’altra teen-ager indiana è stata trovata impiccata a un albero in un villaggio dell’India settentrionale, il quarto caso in poche. Il corpo della 19enne è stato ritrovato nella regione di Moradabad, a tre ore di viaggio da Nuova Dehli.

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