Eliseo più vicino per Le Pen. La terza via seduce giovani, operai e borghesi
Vento in poppa per Marine Le Pen alla vigilia della congresso del Front National che si apre sabato a Lione sull’onda del trionfo elettorale europeo. Da qui, davanti a oltre tremila tesserati, partirà la lunga marcia della figlia d’arte verso l’Eliseo. Tutti i sondaggi, dopo l’exploit alle ultime elezioni, la danno in testa per le presidenziali del 2017: un francese su tre punta sulla battagliera Marine come successore di François Hollande ormai in caduta libera. È un successo crescente quello della leader del Fn che ha saputo rompere con la vecchia nomenclatura “nera”, sdoganarsi dagli eccessi xenofobi del padre e parlare alla Francia profonda seducendo un elettorato trasversale e interclassista nel nome di un moderno patriottismo, forte di un programma sociale che ha fatto breccia anche tra le file della gauche.
La terza via
Sbagliano gli avversari e gli analisti internazionali che si ostinano a dipingere il Front national come un movimento di estrema destra che guarda al passato, i numeri e l’identikit dei “marinisti” dimostrano che la Le Pen rappresenta una forza politica che va ben oltre i confini della destra per costruire la terza via tra l’Ump e il Partito socialista, entrambi «asserviti ai diktat europei che danneggiano la Francia». Semplici e dirompenti le parole d’ordine: sovranità monetaria, identità nazionale, dialettica tra “alto ” e basso” e non contrapposizione destra-sinistra, comunità di popolo, crociata contro l’Europa «egoista e tecnocratica» per un’Europa di nazioni libere e sovrane.
Borghesi, operai e immigrati
Marine sfonda tra i giovani e nelle categorie e classi sociali più diverse: nell’esercito crescente dei frontisti ci sono i figli degli operai e degli immigrati di terza generazione ma anche i rampolli delle famiglie borghesi, i delusi dell’Ump e del Ps ma anche chi è stato sempre ai margini della politica francese, ci sono i semplici militanti e i plurilaureati all’Ena, la prestigiosa scuola d’élite francese. Le giovani generazioni, figlie della crisi, sono l’unica costante: alle ultime elezioni europee quasi un terzo degli elettori sotto ai 35 anni ha votato per madame Le Pen. È grazie a questa forza d’urto che la figlia cadetta del fondatore del Front national ha terremotato i vecchi equilibri e continua la sua ascesa sbaragliando avversari vecchi e nuovi. «Non siamo estremisti, ma patrioti che credono in una Francia forte», riassume Florian Philippot, 33 anni, vicepresidente del partito.
Monsieur Sarkozy ci riprova