La cenerentola Grecia non cede alla matrigna Ue: niente accordo
Si è concluso con un nulla di fatto l’incontro a Parigi tra i responsabili del governo greco e quelli della cosiddetta troika (Fmi, Ue e Bce), dall’esito del quale dipendeva anche la decisione circa la data del ritorno ad Atene dei rappresentanti dei creditori della Grecia per riprendere il controllo sulla situazione dell’economia. Secondo fonti vicine al governo, l’insuccesso è da attribuire all’intransigenza del rappresentante del Fmi che, nonostante i passi positivi registrati riguardo ad altre questioni in sospeso, ha insistito sul problema dell’asserito “buco” di circa 2,5 miliardi di euro nel bilancio del 2015 che invece per il governo di Atene non esiste, tanto è vero che ha presentato per l’approvazione in Parlamento il bilancio senza alcun deficit. Ma profonde divergenze fra le due parti si sono registrate anche circa la richiesta della troika di riformare la previdenza sociale ellenica. Il governo greco, insomma, tiene duro e non vuole cedere ai diktat di Bruxelles.
Vertice di maggioranza ad Atene
Ora i leader dei due partiti al governo sono chiamati a rivedere i loro programmi e tracciare una nuova linea da seguire a fronte delle richieste dei creditori del Paese. Per questo il premier e leader di Nea Dimokratia (centrodestra) Antonis Samaras e il vicepremier e leader del Pasok (socialista) Evanghelos Venizelos si sono incontrati di nuovo per fare il punto della situazione. Alla riunione, secondo i media, hanno partecipato anche i ministri che hanno preso parte ai colloqui di Parigi. L’obiettivo politico della Grecia rimane sempre la conclusione dei negoziati con la troika prima della riunione dello Eurogruppo, prevista per l’8 dicembre, in quanto si tratta di una data cruciale per l’inizio delle trattative sul nuovo rapporto di Atene con i suoi creditori, ovvero l’uscita dal Memorandum e l’attuazione della linea di sostegno precauzionale.