La Camusso e Renzi litigano sugli “eroi”: a Susanna piace la mediocrità

29 Nov 2014 20:56 - di Ezio Miles

Tra la Camusso e Renzi scoppia la guerra degli eroi. Per il premier, di “eroi”, ha bisogno l’Italia. Invece per la Camusso, che non ama evidentemente le eccellenze morali, quella parola, “eroi” , è una vera bestemmia. No, la società è delle persone “normali”. ribatte Susanna.Certo è che questo (surreale) conflitto delle parole che scoppia a sinistra è il segno della crescente divaricazione culturale delle varie “anime” che vi fanno riferimento. Ed è anche la dimostrazione della invincibile vocazione alla mediocrità e al piattume egualitaristico che ispira ancora il mondo Cgil.

Il premier elogia gli artigiani e gli imprenditori

Tutto comincia con questa frase pronunciata da Renzi davanti agli artigiani e piccoli imprenditori della Cna: «Ciascuno di voi è un imprenditore, un artigiano, un lavoratore. Sa perfettamente che partire la mattina con il grido tanto non ce la faremo mai, non è soltanto frustrante, rende impossibile l’impresa. Chi la mattina si alza e prova a fare il suo mestiere, e lo fa mettendosi in gioco tutto, è un eroe dei tempi nostri, è un eroe della quotidianità. Ed è a queste persone che io rivolgo il mio saluto e anche il mio appello: dateci una mano a cambiare l’Italia».

Il segretario della Cgil esalta la “normalità”

Apriti cielo. A stretto giro, arriva l’indignata replica delle segretario del sindacato rosso: «Il futuro di un Paese non può essere fatto da eroi, ma da persone normali. Quando si indicano degli eroi, bisogna indicare persone che fanno cose straordinarie. Il premier dovrebbe ricordarsi che se gli imprenditori hanno attraversato questa crisi è perché c’erano i lavoratori con i loro sacrifici». Forse su Susanna agisce l’influsso di Bertolt Brecht, il quale definiva «beato» il popolo che non ha bisogno di eroi. Ma è bene che la Camusso ricordi questa semplice verità: a furia di esaltare la “normalità” si finisce per costruire una società “normalizzata”.

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