Caldoro accoglie l’appello delle mamme: stop alle ecoballe ad Acerra

3 Nov 2014 14:25 - di Valerio Pugi

La Regione Campania, amministrata dal centrodestra, ha sospeso l’invio di ecoballe dal sito di stoccaggio di Coda di Volpe di Eboli (Salerno) al termovalorizzatore di Acerra (Napoli), in attesa di un tavolo tecnico con Comune e Prefettura, richiesto dall’amministrazione comunale acerrana lo scorso 30 ottobre, e convocato per il 5 novembre prossimo, al quale parteciperanno anche i vertici societari dell’impresa elettrica a2a, Arpac ed Asl. Ne ha dato notizia il Comune di Acerra, sostenendo che era giunta la comunicazione ufficiale degli uffici preposti della Regione con la sospensione del conferimento delle contestate ecoballe salernitane. La notizia è arrivata a poche ore dallo scoppio della protesta di alcune centinaia di mamme, che dalla tarda serata di domenica stavano manifestando davanti al termovalorizzatore. Una decina di loro ha pure bloccato i camion diretti all’impianto. Domenica, contro le ecoballe di Eboli si era schierato anche il vescovo, monsignor Antonio Di Donna, il quale aveva lanciato un appello al governatore Stefano Caldoro a fermare il trasferimento dei rifiuti e a dare ascolto alla città dove – aveva sottolineato il presule – «si contano troppi morti per l’inquinamento ambientale, soprattutto tra i più giovani».

Prima della decisione della Regione una decina di persone aveva bloccato l’ingresso ai camion diretti all’inceneritore di Acerra. I manifestanti, dopo aver trascorso la notte davanti all’impianto in località Pantano, erano stati invitati dalle forze dell’ordine a spostarsi per consentire l’accesso ai camion carichi di rifiuti. In nottata oltre duecento cittadini, per la maggior parte donne appartenenti ad un neonato comitato di mamme-coraggio, preoccupate dalla “qualità” dei rifiuti salernitani e dall’impatto ambientale dell’inceneritore, avevano manifestato nei pressi del termovalorizzatore, presente anche il sindaco Raffaele Lettieri con alcuni consiglieri comunali ed i vigili urbani, per effettuare controlli sui camion diretti all’impianto.

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