Verifiche fiscali compiacenti: in manette due ufficiali della Finanza
Il colonnello della Guardia di Finanza Fabrizio Giaccone e l’imprenditore farmaceutico Nazario Matachione sono stati arrestati con l’accusa di corruzione. L’arresto è stato eseguito dalla Gdf nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Napoli coordinata dal procuratore aggiunto Piscitelli e dai pm Woodcock e Carrano. Si tratta degli sviluppi dell’indagine che nel luglio scorso portò all’arresto del colonnello Fabio Massimo Mendella per presunte irregolarità nelle verifiche fiscali. Lo stesso Mendella risulterebbe coinvolto in quest’ultimo filone di indagine. Giaccone, in particolare, è accusato di corruzione per avere ricevuto dall’imprenditore Nazario Matacchione Rolex, altri oggetti di
valore e viaggi gratis per Parigi e New York in cambio di verifiche fiscali compiacenti. Fatti accaduti quando era
comandante del gruppo della Guardia di Finanza di Torre Annunziata (Napoli). Sono tre le persone destinatarie delle misure cautelari: oltre a Giaccone e a Matachione, titolare di numerose farmacie in Campania e in altre regioni, il provvedimento è stato notificato anche al colonnello Fabio Massimo Mendella, ex comandante provinciale di Livorno già arrestato lo scorso giugno e tuttora detenuto. I fatti contestati ai tre si riferiscono al periodo in cui Mendella era in servizio al Nucleo di polizia tributaria di Napoli e Giaccone comandava la compagnia di Torre Annunziata (Napoli). Secondo l’accusa, i due ufficiali avrebbero svolto accertamenti in maniera “compiacente” nei confronti di attività di Matachione, ottenendo da quest’ultimo, oltre a viaggi aerei in business class e soggiorni in alberghi di lusso, anche l’assunzione di persone amiche nelle farmacie dell’imprenditore. Quest’ultimo è molto noto a Torre Annunziata, dove è stato candidato a sindaco e presidente del Savoia, la squadra di calcio locale. Nell’inchiesta risulta indagato anche il generale Vito Bardi, ex vicecomandante generale già coinvolto nel filone di inchiesta che portò in carcere Mendella. I pm ipotizzano nei suoi confronti l’accusa di rivelazione di segreto: avrebbe rivelato a Mendella, cui era molto legato, il contenuto di un esposto anonimo che faceva riferimento ai rapporti tra lo stesso Mendella e l’imprenditore farmaceutico Nazario Matachione.