Predappio, in marcia per celebrare il Duce (e ci sono anche i giovani)
Incrocio di date inconciliabili per la città di Predappio, dove è nato Benito Mussolini e dove si trova la tomba di famiglia. Oggi, 28 ottobre, il paese celebrava con il sindaco e gli studenti il settentesimo anniversario della liberazione ma centinaia di persone si sono anche recate a rendere omaggio alla tomba del Duce per il 92esimo anniversario della marcia su Roma. Due giorni fa 2500 persone hanno partecipato a un corteo in ricordo dell’esordio del fascismo in Italia.
Rituali nostalgici
Rituali che nel passato erano animati da anziani reduci mentre pare che oggi il “pellegrinaggio” a Predappio attiri anche le giovani generazioni. Ai tempi del Msi cortei simili non erano pensabili, al massimo le sezioni di partito invitavano gli iscritti alla classica cena del 28 ottobre, con cantata finale di Faccetta nera. Abitudine seppellita dai fasti governativi del 1994. Oggi pare si sia tornati indietro di due decenni. In mezzo a quelli che “marciano” su Predappio sicuramente c’è anche qualche testa calda, qualche fanatico, ma per tutti è possibile generalizzare? La destra italiana (nei suoi tanti addentellati) dovrebbe forse interrogarsi su questo sguardo rivolto all’indietro che cattura le nuove leve, e “spiegarlo” con l’assenza di punti di riferimento attuali e con il vuoto di proposta politica.
La responsabilità degli antifascisti doc
Allo stesso tempo anche chi si oppone strenuamente alla storicizzazione del fascismo (parliamo degli antifascisti in servizio permanente) ha le sue grandi responsabilità: senza conoscenza e approfondimento storico del fascismo non rimane che il folklore, affiancato magari dal business dei calendari. Una “deriva” che ha contagiato la stessa sinistra che governa Predappio, visto che il Comune (guidato da un sindaco Pd) sponsorizza il progetto di un museo dedicato a Benito Mussolini che farebbe la gioia di turisti e neofascisti portando nelle casse municipali risorse fresche sdoganate dal vecchio detto “pecunia non olet…“