Nuove tecnologie: arrivano gli “anziani digitali”

29 Ott 2014 14:19 - di Redazione

E’ in arrivo la prima generazione di “anziani digitali”: sono gli ultracinquantenni che ogni giorno utilizzano smartphone, vanno sui social network, consultano i siti di informazione e fanno acquisti online. Sono gli “over 65″ di domani, una categoria che al momento in Italia si mostra ancora poco incline all’uso dei nuovi canali digitali. Ma che in un futuro prossimo “costringerà” le istituzioni e i big della tecnologia a ripensare in chiave “tecno” ai loro bisogni.

Un gap che si ridurrà

«Emerge come la fascia più anziana della popolazione sia ancora poco avvezza all’utilizzo del mobile, soprattutto in ambito sanitario, rispetto alla media della popolazione. Il gap, tuttavia, è destinato a ridursi nei prossimi anni», fa notare all’Ansa Mariano Corso, responsabile scientifico dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità del Politecnico di Milano. «Tablet e smartphone – aggiunge Corso – sono ormai entrati nella vita quotidiana e lavorativa dei cinquantenni che, molto probabilmente, nel prossimo futuro utilizzeranno questi nuovi dispositivi anche per accedere ad app per monitorare il proprio stato di salute o per fruire dei servizi digitali offerti dalle aziende sanitarie, come la prenotazione online di visite o esami e il download dei referti».

La ricerca Ansa-Doxa

Al momento l’Osservatorio ha rilevato in una ricerca condotta per l’Ansa – in collaborazione con Doxa – un livello di utilizzo dei servizi digitali in ambito sanitario da parte degli anziani molto limitato: se mediamente il 16% di italiani ha utilizzato nell’ultimo anno app per smartphone riguardanti la salute, il benessere, lo stile di vita, la percentuale scende al 9% se si considerano gli strati più anziani della popolazione. Il gap è rilevante anche se si considera l’utilizzo di servizi per il download dei referti (6% contro il 14% della media nazionale) e l’utilizzo dei dispositivi mobili per accedere alle informazioni di un’azienda sanitaria o ai servizi digitali (6% contro 12%).

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