Dall’India un’idea folle: legge antiterrorismo contro i due marò

24 Ott 2014 13:21 - di Redazione

Un avvocato indiano ha presentato giorni fa alla Corte Suprema di New Delhi una istanza (petition) in cui si chiede di confermare l’utilizzazione della legge antiterrorismo Sua Act e di un altra legge, l’Admiralty Offences (Colonial) Act, nel caso che vede coinvolti i nostri due fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Secondo l’istanza, di cui l’Ansa ha una copia, si chiede anche di “dichiarare illegale” la decisione presa dal governo indiano di rinunciare all’applicazione del Sua Act.

L’incidente di 2 anni fa

In un colloquio telefonico con l’Ansa, l’avvocato Harshad V Hameed, promotore dell’istanza per conto di Kilsariyan, uno dei membri dell’equipaggio del peschereccio “St.Antony” coinvolto nell’incidente del 15 febbraio 2012 con la petroliera “Enrica Lexie”, ha confermato di averla presentata “circa un mese fa”. “E’ stata accettata dalla cancelleria della Corte Suprema – ha aggiunto – e dovrebbe essere calendarizzata entro il mese di novembre”.

La parola alla Corte Suprema

Si chiede in sostanza che la Corte Suprema ordini alle “autorità interessate di includere i capitoli più importanti del Sua Act e dell’Admiralty Offences (Colonial) Act del 1849 nella denuncia n.2 del 2012 depositata presso l’Additional Session Judge n.1 dei tribunali di Patiala House a New Delhi”. E si chiede inoltre che “si dichiari illegale l’azione assunta dalle parti governative implicate di rinunciare all’utilizzazione del Sua Act (…) in quanto violazione degli articoi 14 e 21 della Costituzione”.

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