L’annuncio dei curdi: «L’Isis arretra, Kobane sarà liberata presto». Avanzata anche a Baghdad

17 Ott 2014 11:44 - di Redazione

Kobane «sarà liberata presto». A dirlo alla Bbc è stata Baharin Kandal, una comandante militare dei peshmerga curdi che combattono a difesa della città siriana vicina al confine turco. Secondo quanto riferito dall’ufficiale, le forze dell’Isis sono state respinte da quasi tutta la città e i combattenti dello Stato Islamico resistono in due sole aree, da cui ancora oppongono resistenza nei quartieri orientali. La comandante curda inoltre ha spiegato che la sua milizia ha ricevuto armi, aiuti e anche combattenti, ma senza specificare altro. La ritirata dell’Isis da Kobane è arrivata dopo 24 ore di intensa controffensiva delle milizie curde, appoggiate dai raid aerei americani e della coalizione.

E notizie di arretramenti arrivano anche dall’Iraq, dove i combattimenti si sono concentrati nella provincia di Al Anbar, a non più di 40 chilometri a ovest di Baghdad. Lì diversi attentati, che hanno preso di mira in particolare quartieri a maggioranza sciita, hanno ucciso almeno 26 persone. Ma secondo il portavoce del Pentagono John Kirby, «Baghdad non è più sotto la minaccia imminente dell’Isis», dopo che nei giorni scorsi i jihadisti erano arrivati fino a una decina di chilometri dall’aeroporto della capitale irachena.

Nuove allarmanti notizie però riguardano l’Europa e, in particolare, l’ascendente dello Stato islamico su molti giovani europei. Secondo il Daily Telegraph, fino a 30 cittadini britannici siano morti combattendo fra le file dell’Isis e di altri gruppi terroristici in Siria. Un jihadista tedesco, in un video pubblicato da Welt on line, minaccia americani, tedeschi e la cancelliera tedesca, che chiama «la sporca Merkel». Si è appreso inoltre che la polizia austriaca, su mandato della procura di Monaco di Baviera, ha arrestato sabato scorso una coppia di tedeschi sospettati di progettare un attentato e di aver combattuto con i jihadisti in Siria, portando là anche il loro figlio di otto anni. Infine, ieri sera sui media è comparso un nuovo video jihadista con i miliziani che, a volto scoperto, minacciano in inglese, francese e tedesco, mentre è di stamattina la notizia della morte in Siria di un ex calciatore della nazionale tunisina, Nidhal Selmi, che avrebbe abbracciato la lotta insieme al fratello, ancora tra le file dei jihadisti.

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