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Immigrazione, nella “lista nera” di Sel finiscono Salvini, Gasparri e Grillo: «Rigurgiti fascisti»

Immigrazione, nella “lista nera” di Sel finiscono Salvini, Gasparri e Grillo: «Rigurgiti fascisti»

Il corsivo - di Girolamo Fragalà - 21 Ottobre 2014 - AGGIORNATO 21 Ottobre 2014 alle 13:11

A Vibo Valentia una nave con a bordo altri 729 extracomunitari, nove presunti scafisti che guidavano due imbarcazioni con oltre 300 persone finiti in manetta a Catania: sono le ultime notizie, le più recenti, che parlano degli sbarchi. Notizie identiche ogni giorno, cambiano solo i numeri degli sbarchi, numeri che fotografano una situazione incandescente, in molti casi fuori controllo, capace di creare nuove sacche di disperati e di alzare la tensione sociale. Ma nonostante tutto, è ancora vietato dire a chiare lettere che così non è più possibile andare avanti, altrimenti ci si becca la puerile, demagogica, ridicola accusa di razzismo e intolleranza. Il furore ideologico della sinistra impedisce qualsiasi dialogo, cercano sempre di costruire un tribunale del popolo e di parlare a nome del popolo (di quale?) per processare chiunque chieda un freno all’invasione degli immigrati. «Sulla pelle dei migranti – ha detto Arturo Scotto, capogruppo dei vendoliani alla Camera – si sta giocando una partita a tre tra chi è più razzista e xenofobo. Salvini, Gasparri e Grillo sono la faccia della stessa medaglia: quella del razzismo e di chi agita l’immigrazione solo ed esclusivamente a fini elettorali. L’unico modo per far tacere questi rigurgiti che ci riportano al passato sarebbe quello di approvare al più presto anche nel nostro paese una seria legge sull’asilo». I rigurgiti che ci riportano al passato – è sottinteso – sono quelli fascisti: come sempre accade, quando la sinistra non sa cosa dire né come difendere l’indifendibile, lancia l’allarme fascista. La realtà, però, è sotto gli occhi di tutti. «Mare Nostrum deve finire davvero. L’Italia non può essere un immenso porto aperto a tutti», le parole del senatore Maurizio Gasparri (Fi). «Mare Nostrum continua a pieno ritmo come dimostrano gli arrivi a Vibo Valentia. Si ha la conferma, per noi non sorprendente, che gli annunci sulla fine di Mare Nostrum erano privi di fondamento. Il trasporto a nostre spese continua con costi enormi, disagi, frutto di una politica dell’immigrazione completamente sbagliata».

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21 Ottobre 2014 - AGGIORNATO 21 Ottobre 2014 alle 13:11