Diritti gay, battibecco in tv tra Marino e Giovanardi
Battibecco sui matrimoni gay tra Ignazio Marino e Carlo Giovanardi a La Vita In Diretta su Rai 1. I due si sono confrontati, con toni accesi, nella trasmissione che aveva come oggetto la trascrizione dei matrimoni tra omosessuali contratti all’estero.
“Sposare una bambina è lecito se c’è amore?”
“Ci sono ordinamenti che riconoscono che un uomo possa avere tre mogli ed è perfettamente legale ma non lo trascrive in Italia – ha detto Giovanardi -. Ci sono ordinamenti in cui un uomo può sposare una bambina di nove anni se c’è l’amore. Allora, se è legale in paesi con centinaia di milioni di abitanti, deve essere legale anche in Italia? Devo ammettere che se c’è l’amore una bambina di otto anni possa sposare uno di sessant’anni? La poligamia, se c’è l’amore, devo ammetterla?”. “Non mi sembra che l’amore tra due adulti sia paragonabile alla pedofilia – ha risposto Marino -. Credo che gli omosessuali abbiano diritto a un rispetto e che si sentano gravemente insultati da una frase di questo tipo”.
Nel 1985 il sindaco era contrario alle adozioni gay
Marino ha poi ammesso che nel 1985 l’avrebbe pensata come Giovanardi rispetto all’omogenitorialità ma poi la sua esperienza di vita a Philadelphia gli ha fatto cambiare idea perché lì ha visto bambini che vivevano con coppie omosessuali e che avevano le stesse “gioie” di sua figlia. E così Marino ha anche fissato un tempo massimo dopo il quale i principi possono essere capovolti: trent’anni possono bastare per “liquidare” la famiglia.