Che si deve fare per campare: Pieraccioni diventa il comico ufficiale di Renzi
Che si deve fare per campare. Leonardo Pieraccioni, ovverossia il prototipo perfetto dell’attore disimpegnato e ridanciano, è stato anch’egli folgorato dalla passione politica. «Matteo Renzi ha fatto banco, ha successo, perché parla tre ottave sopra gli altri». Così l’ardente neorenziano si è espresso intervenendo a un convegno organizzato da Confindustria toscana e dalla Regione. L’elogio del premier da parte dell’attore è a dir poco imbarazzante. «Le cose si possono dire in molti modi, Renzi ha questo modo benignesco di dirle e anche voi, che stamani avete presentato cose interessanti, cercate di usare un tono come il suo». Renzi come Benigni? Difficilmente però il leader del Pd si farebbe fotografare portando in braccio un redivivo Berlinguer. Forse sarà più facile che sarà lui ad essere portato in braccio, non da Benigni ma dallo stesso Pieraccioni. Però l’effetto sarebbe assai meno surreale e , a suo modo, artistico. Il Renzi di Pieraccioni aderisce perfettamente allo stereotipo imposto dalla propaganda di Palazzo Chigi: «A me piace chi fa le cose concrete. L’Italia per ripartire dovrebbe essere piglia e parti . Un bello slogan, devo dirlo a Renzi». Ma è parlando della Toscana che Pieraccioni supera ogni limite imposto dalla decenza. Riferendosi alla sua regione, il comico dice infatti: «Stavo per dire una nazione… A sentire sempre Renzi capita». Con Renzi, dunque, Toscana über alles. Va da sé che l’esuberanza del neofita renziano può creare imbarazzo ai renziani delle altre regioni. Ma al giullare si perdona tutto. A condizione però che dica cose realmente divertenti.