Berlino festeggia i 25 anni dalla caduta del Muro. La fine di un incubo, una lezione per tutti

15 Ott 2014 12:25 - di Redazione

Un quarto di secolo, tanto è passato dalla storica caduta del Muro di Berlino che ha cambiato il corso della storia mettendo fine all’interminabile Guerra fredda seguita al conflitto mondiale. Per non dimenticare la fine di un incubo iniziato nel 1961  segnato da repressioni, morti e violenze, in Germania pullulano da mesi manifestazioni e iniziative che si concluderanno il 9 novembre con una grande festa dei berlinesi alla Porta di Brandeburgo: il 9 novembre si festeggerà così, a Berlino, la ricorrenza dei 25 anni dalla  caduta del Muro che tagliò a metà la capitale, la Germania e l’Europa. La festa è dedicata a chi nell’ex Ddr militò contro il regime, e ha uno slogan significativo: Il coraggio verso la libertà. L’appuntamento è alle 12 con la Staatskapelle di Berlino, diretta dalla bacchetta di Daniel Barenboim, star della musica classica della città e berlinese di adozione. Quindi uno spettacolo musicale dedicato soprattutto ai giovani e alle famiglie. Una performance di breakdance e la possibilità di parlare della caduta del muro con alcuni artisti fanno parte del programma pomeridiano. Alle 18 partiranno gli eventi serali, con la memoria delle vittime del Muro e ben 8.000 palloni luminosi che saranno fatti volare simbolicamente lungo i 15 km del Muro, mentre Barenboim dirigerà il quarto movimento della Nona Sinfonia di Beethoven (l’Inno alla Gioia). Fra gli ospiti della festa anche i cantanti Udo Lindenberg e Peter Gabriel. «Con questa festa cittadina celebriamo la rivoluzione pacifica e la caduta del Muro», ha spiegato il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert, presentando l’evento. «Pensiamo a tante persone coraggiose e determinate la cui ostinata protesta ha reso possibile il felice evento del 9 novembre 1989 e, più tardi, l’unità tedesca. Noi però non vogliamo guardare soltanto indietro – ha concluso – vogliamo guardare anche alla Germania di oggi e domani». Quella storica data, però, è stata anche un’occasione persa per l’Occidente: il  crollo del comunismo e lo sgretolarsi dell’Unione sovietica avrebbe dovuto segnare l’inizio di una nuova epoca di sviluppo che dopo 25 anni mostra tutta la sua debolezza, basti pensare al regime cinese e ai tanti esempi di dittature rosse dove la libertà e il dissenso vengono repressi nel sangue. 

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