CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

Addio a Lilli Carati, icona sexy degli anni ’70

Addio a Lilli Carati, icona sexy degli anni ’70

Il punto - di Mario Aldo Stilton - 21 Ottobre 2014 alle 17:44

Forse è stata anche un sogno. Ma di più il turbamento. Certamente un’icona. Interprete di quelle voglie appena scoperte e però allora sempre così difficili da appagare. Era Lilli. Per noi tutti  perditempo solo e soltanto Lilli. Era la fata, l’ancella, la consolatrice. Era l’ispirazione, era colei che ti regalava il piacere di esplorarti e il coraggio di esplorare quell’altra metà del mondo così vicina, ma anche così distante. Appagava l’ansia di quei vent’anni così diversi, Lilli. I vent’anni di allora. Vent’anni pieni di impegno militante e di mazzate. Vent’anni scanditi da certezze incrollabili e da notti insonni a presidiare un manifesto scritto a mano e incollato al muro. Lilli Carati non c’è più. È morta a soli 58 anni. Un tumore al cervello se l’è portata via. Probabilmente, ed è stato così anche per noi, nessuno, da tempo, si interessava più a lei. Anche se i suoi sguardi peccaminosi e la sua femminilità prorompente hanno continuato a palpitare, ad essere visionate e cliccate sui social. Che se ci fossero stati negli anni settanta i social, lì si che la Lilli avrebbe sbancato. Così adesso che scopri che se ne è andata, muovi i ricordi. E perciò per un momento la rivedi, nel film scomposto che si affaccia alla mente, con quel suo sguardo malizioso e furbetto, con quel suo ammiccare ed ancheggiare che scatena la gelosia del professor Ulderico, l’impareggabile, accigliatissimo Enrico Maria Salerno. Il ricordo e un sorriso. Un sorriso di gratitudine per quella nostra madonna, amante agognata in quei sabati pomeriggio consacrati all’ozio ciondolante e indolente. Tutti incentrati nella discussione sulle qualità e sulle infinite possibilità che Lilli avrebbe sicuramente saputo elargire a tutti noi. Non è stata fortunata Lilli Carati, che in realtà si chiamava Ileana Caravati e che seppur originaria di Varese il suo primo successo l’aveva colto a Sud, al concorso di Miss Italia del 1974 a Reggio Calabria.  Non è stata fortunata perché sulla sua strada ha incontrato la droga, cocaina ed eroina e quindi il porno che forse è stato peggio ancora. E anche la galera. E poi la depressione e i due veri tentativi di suicidio. Non s’è fatta mancare nulla. E giammai potrebbe essere un esempio. Ma il sapere che ora non c’è più vela di malinconia questa nostra giornata. 

Non ci sono commenti, inizia una discussione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

21 Ottobre 2014 alle 17:44