500 algerini si sono introdotti in Italia svanendo nel nulla all’aeroporto di Fiumicino. E il governo dorme

3 Ott 2014 15:52 - di Gabriele Farro

Si muove la Procura di Civitavecchia, che chiede alla Polaria una relazione sui tentativi di fuga di algerini che arrivano nell’aeroporto di Fiumicino. L’allarme è alto, il fenomeno non è nuovo, anche se il governo ha tentato in ogni modo di minimizzarlo nelle settimane scorse con la strategia del silenzio. Quest’anno – come denuncia il centrodestra sulla base dei dati forniti dal sindacato di polizia Consap – ci sono stati almeno 500 algerini arrivati a Fiumicino con voli provenienti da Algeri e Istanbul e poi spariti nel nulla. Un numero enorme, specie sul fronte del terrorismo. Nel solo mese di settembre – scrive Maurizio Gasparri in un’interrogazione parlamentare – «ben 35 avrebbero eluso i controlli di sicurezza e sarebbero poi svaniti». Sembra che gli algerini siano riusciti a confondere gli agenti e a mimetizzarsi all’interno dello scalo romano indossando parte dell’abbigliamento in dotazione al personale aeroportuale di terra, «Com’è possibile che accada tutto ciò? – chiede l’esponente azzurro – ci sono dei complici che agevolano questa fuga? Cosa si sa di queste persone? Queste sparizioni sono legate al traffico umano dei clandestini, via alternativa a quella degli scafisti, o alla malavita organizzata? Se è vero che queste “sparizioni” sono continue, perché non è stata potenziata la vigilanza sui voli provenienti dall’Algeria? Va fatta chiarezza su questa inquietante vicenda. Un buco di queste dimensioni per la sicurezza nazionale è intollerabile». La latitanza politica del governo Renzi è evidente. «Nonostante l’Isis abbia chiaramente minacciato attentati in Italia e più in particolare a Roma – sottolinea a sua volta Roberto Calderoli  – scopriamo che 35 algerini hanno magicamente fatto perdere le proprie tracce all’aeroporto di Fiumicino. 35 nuovi potenziali terroristi in circolazione, e chissà quanti altri hanno fatto lo stesso prima di loro».

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