Arriva test del Dna per provare la violenza sulle donne anche a distanza di tempo
Le tracce del dolore, fisico e psichico, riscontrabili anche dopo anni, attraverso un nuovo, rivoluzionario test in arrivo in Italia. Si tratta di un particolare screening sul Dna che permette di sapere se una donna è stata vittima di violenza e maltrattamenti, e persino da quanto tempo. Una recente ricerca, apparsa sulla rivista scientifica Molecular Psychiatry, rivela infatti che abusi e maltrattamenti lasciano anche cicatrici invisibili nella psiche e, appunto, nel codice genetico. L’esame, già utilizzato negli Stati Uniti, è possibile con costi limitati, ed è ormai alla portata di numerosi laboratori.
Il rivoluzionario esame verrà presentato venerdì alle Molinette della Città della Salute e della Scienza di Torino, durante il convegno intitolato La salute della donna vittima di violenza: la prova dei maltrattamenti e le conseguenze psicologiche, organizzato dal dottor Patrizio Schinco, responsabile Centro Demetra dell’ospedale Molinette, dall’avvocato Beatrice Rinaudo, penalista e tributarista, e dalla dottoressa Silvia Donadio, responsabile Centro Soccorso violenza sessuale dell’ospedale Sant’Anna di Torino.
Nel dettaglio: il test misura la lunghezza dei “telomeri”, piccole porzioni di Dna che si trovano alle estremità dei cromosomi e che si accorciano ad ogni divisione cellulare, fungendo da veri e propri indicatori della longevità dell’individuo. La loro lunghezza, secondo gli esperti, è in grado di documentare con elevata specificità una storia di maltrattamento e abuso, «al di là di ogni ragionevole dubbio». La ricerca apparsa su Molecular Psychiatry ha riguardato le madri di 236 bambini che avevano subito violenze domestiche, assistito a comportamenti violenti tra i genitori, o erano stati vittima di bullismo. I ricercatori hanno osservato un accorciamento dei telomeri dei bambini maltrattati pari ad un invecchiamento prematuro di 7-10 anni. Un segno indelebile. Una prova scientifica certa.