Internet, meritocrazia e 150mila assunzioni: a scuola arriva l’ennesimo libro dei sogni del premier
«Saranno giorni meravigliosi». E’ la scuola del futuro secondo Matteo Renzi che, sul sito del governo, ha presentato a modo suo le linee guida per un “patto educativo” sulla scuola. «Non l’ennesima riforma – proclama il premier – non il solito discorso che propongono tutti i politici, una cosa diversa. Abbiamo un anno di tempo per rivoluzionare la scuola italiana. Sarà bellissimo – prosegue Renzi lanciando una campagna di ascolto sulle linee guida della scuola dal 15 settembre al 15 novembre – ascoltare la voce di tutti, perché la scuola non è del ministro né del presidente del Consiglio. Vi chiedo una mano: i giorni che ci aspettano sono giorni meravigliosi, non buttiamoli via. Abbiamo il coraggio di provare insieme a disegnare la scuola che verrà e forse anche così l’Italia tornerà a essere custode della straordinaria bellezza che ha». I dodici punti prevedono una rivoluzione copernicana, che per ora non fa i conti con le risorse a disposizione, con i sindacati e con le altre forze parlamentari che dovranno approvare la riforma. Il Vangelo secondo Matto prevede che, d’ora in avanti, si diventerà docenti di ruolo solo per concorso: 40 mila giovani qualificati nella scuola fra il 2016 e il 2019. Mai più, nelle intenzioni, “liste d’attesa” che durano decenni. Grazie al piano di assunzioni, ci dovrebbe essere un team stabile di docenti per coprire cattedre vacanti, tempo pieno e supplenze, in modo da assicurare la continuità didattica. Ogni 3 anni 2 docenti su 3 dovranno avere in busta paga 60 euro netti al mese in più «grazie a una carriera che premierà qualità del lavoro in classe, formazione e contributo al miglioramento della scuola». Su dove si troveranno le risorse Renzi non dice niente, ma il libro dei sogni non va rovinato con la realtà. Sempre per gli insegnanti si intende introdurre una formazione continua obbligatoria mettendo al centro i docenti che fanno innovazione attraverso lo scambio fra pari. Inoltre dal 2015 sarà online un registro nazionale dei docenti per aiutare i presidi a migliorare la propria squadra e l’offerta formativa. On line verranno messi anche i dati di ogni scuola (budget, valutazione, progetti finanziati). L’esecutivo intende anche coinvolgere presidi, docenti, amministrativi e studenti per individuare le 100 procedure burocratiche più gravose per la scuola e abolirle. Il governo bandirà anche nella primavera del 2015 un concorso per circa 40.000 posti per coprire il triennio 2016-2019, offrendo così «una reale opportunità a tutti coloro che si sono abilitati all’ insegnamento negli ultimi anni e che hanno maturato aspettativa a diventare presto docenti di ruolo». I 40.000 posti sono stati individuati in base alle stime del turn over (13-14 mila docenti l’anno). Si prevede che al concorso parteciperanno 196.400 persone. Infine, il piano prevede di attrarre risorse private, da singoli cittadini, fondazioni e imprese, attraverso incentivi fiscali e semplificazioni burocratiche. «Speriamo non siano solo annunci. Occorre recuperare le risorse e andare avanti con la valorizzazione del merito. Di annunci di Renzi se ne sono già sentiti abbastanza», sintetizza su Twitter Mariastella Gelmini, vice capogruppo vicario di Forza Italia alla Camera dei deputati e già ministro della Pubblica Istruzione. Al di là dei proclami, per ora si registra solo una nuova puntata di una fiction comunicativa cara al premier, nello stile “Happy Days”. Che, tradotta alla renziana, diventa appunto «Giorni meravigliosi».