Raccoglievano offerte dei fedeli e le giocavano in Borsa: nei guai una coppia di Cosenza
La Guardia di finanza di Cosenza ha sequestrato beni per 200 mila euro nell’ambito dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Paola che a giugno ha portato all’arresto di un consulente finanziario, Massimo Cedolia. L’inchiesta riguarda una presunta truffa con l’utilizzo per investimenti in Borsa ad alto rischio delle offerte dei fedeli al Santuario di S.Francesco di Paola. I beni sono dei coniugi Francesco Vidiri e Grazia Magurno, accusati di complicità con Cedolia. Secondo quanto è emerso dalle indagini della Guardia di finanza, i coniugi avrebbero ricevuto benefici economici da parte di Cedolia ed avrebbero poi messo in atto un raggiro per sottrarre le loro proprietà ad eventuali sequestri. Vidiri e la moglie, già denunciati nell’ambito della stessa indagine, avevano registrato la proprietà di cinque immobili ubicati a Diamante, modificando i rispettivi luoghi di nascita e generando, in questo modo, due nuovi codici fiscali risultati inesistenti. Un espediente che ha consentito di preservare, ma solo per pochi mesi, gli immobili dai sequestri. Gli immobili sequestrati consistono in due abitazioni, due magazzini ed un locale utilizzato come ufficio. Il sequestro dei beni fatto oggi segue quello per due milioni e 340 mila euro eseguito nel giugno scorso quando venne messa in atto la prima “tranche” dell’operazione. L’inchiesta che ha portato all’arresto di Cedolia ed al sequestro dei beni è diretta dal Procuratore della Repubblica di Paola, Bruno Giordano, coadiuvato dal sostituto Linda Gambassi.