Per una domenica lo stadio regala tenerezza: il bacio di Florenzi a nonna Aurora

22 Set 2014 9:53 - di Desiree Ragazzi

Per una volta una partita di calcio ci ha regalato un momento di grande tenerezza e di grande emozione. Non immagini di violenza, non insulti, no scontri tra ultrà e polizia. Ha fatto il giro del web e dei telegiornali l’amorosa corsa dopo il gol dell’attaccante della Roma, Alessandro Florenzi, una freccia verso la tribuna per abbracciare la sua tifosa speciale di tutta una vita: nonna Aurora, 82 anni, la prima volta da spettatrice all’Olimpico. L’esultanza di “Flo”, quell’inattesa fuga in tribuna saltando la staccionata tra campo e spalti, le lacrime della nonna e la sorpresa di tutto l’Olimpico seguita  da un’esplosione di gioia è il fermo immagine più bello della sfida tra Roma e Cagliari. «Le avevo promesso che sarei andato da lei se avessi segnato, e ogni promessa è debito, con lei poi ancora di più», ha spiegato al termine dell’incontro l’esterno giallorosso.  Poi è stato ammonito dall’arbitro per l’esultanza contro il regolamento. «La multa per il cartellino giallo? Era una promessa e alle volte il valore degli affetti va oltre i soldi», ha spiegato Florenzi, che col suo gesto ha commosso tutti, in primis la nonna. «È stata un’emozione grande per me», ha confessato Aurora prima di lasciare l’Olimpico. «Non sono stata bene per questo non ero mai venuta a vederlo allo stadio. Mi sono messa a piangere perché anche mio marito Nisio giocava a pallone, e Alessandro mi ha ricordato lui». Una passione calcistica che si tramanda da generazione in generazione. «Per fortuna la famiglia Florenzi è una famiglia calcistica, pallonara – ha  ammesso il giocatore della Roma – mi hanno tramandato questa passione che sto portando avanti e sono contento di averle dato questa gioia che volevo condividere con l’Olimpico, ma spero resti qui dentro senza andare fuori lo stadio. Spero la lascino tranquilla, senza stressarle la vita a casa, lasciamola stare. È una persona anziana e lasciamola vivere». I tifosi della Roma ricordavano l’abbraccio di Simplicio alla famiglia in tribuna; quelli di tutta Italia, invece, la stretta di Mario Balotelli a mamma Silvia dopo i due gol alla Germania in Euro 2012, ma non era a partita in corso. Con le nonne, peraltro, Florenzi deve avere un feeling speciale; anche se era solo un’attrice l’anziana compagna di videogioco che al termine di uno spot lo derideva perché alla consolle era una “pippa”. Stavolta, invece, nessuna regia se non quella del cuore. Certo, vista la gioia provata e la fortuna portata alla prima uscita non è escluso che nonna Aurora possa decidere di tornare allo stadio. Magari pronosticando un’altra rete al nipote, come ha fatto in seguito all’ultima gara in azzurro. «Tutto è nato dopo il mio ritorno dalla Nazionale, dopo che mi sono mangiato un gol con la Norvegia – ha raccontato Florenzi – Lei aveva visto la partita e si era arrabbiata, poi mi aveva detto: “La prossima volta non ti preoccupare, vengo io allo stadio e segnerai”. Era la prima volta, non lo aveva mai fatto, nemmeno quando ero bambino, quando poteva farlo più facilmente. Invece si è fatta questa scarpinata, e da una nonna di 82 anni non è da tutti. È fantastica». E poco importa per il cartellino giallo. L’ammonizione non ha fatto storcere la bocca nemmeno all’allenatore Rudi Garcia. «Pagherà la multa, è normale, ma penso che lo farà veramente con felicità – ha detto il tecnico francese – L’abbraccio tra di loro è una immagine bellissima, ricca di emozione, la nonna era felice, commossa. E io sono contento di vedere queste immagini nel calcio. È così che deve essere».

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