Negli Usa come in Italia: sono le toghe a “imporre” il matrimonio gay
Le toghe italiane fanno scuola. O meglio, alcune toghe “politicamente corrette” sono uguali in Italia e negli Stati Uniti. I riconoscimenti dei diritti gay passano per le aule di giustizia. Roma chiama, Phoenix risponde. Come è accaduto con il tribunale dei minorenni che ha riconosciuto l’adozione a una coppia lesbica, in Arizona – con una sentenza destinata a far discutere e ad aprire nuovi fronti – i giudici hanno sdoganato il matrimonio gay. Un giudice federale americano ha ordinato allo stato dell’Arizona di riconoscere un matrimonio tra persone dello stesso sesso, accogliendo la richiesta di un uomo di avere il suo nome scritto come “marito” sul certificato di morte del suo compagno. Fred McGuire e George Martinez sono stati insieme per quarant’anni, e si sono sposati questa estate in California. Ad agosto Martinez è morto di tumore. In Arizona i matrimoni tra persone dello stesso sesso sono vietati, ma McGuire si è rivolto al giudice, che gli ha dato ragione, riconoscendo che qualora il suo matrimonio non venisse riconosciuto, patirebbe una “perdita di dignità e di status”, nonché una violazione dei suoi diritti mentre in età avanzata sta soffrendo un lutto. Pertanto, ha ordinato al Dipartimento della sanità dell’Arizona di «preparare, emettere e accettare un certificato di morte» in cui McGuire sia indicato come vedovo di Martinez. La decisione del giudice non consente a McGuire di godere dei diritti di vedovo, a causa della breve durata del matrimonio. MgGuire è però soddisfatto comunque. «Ho bisogno che la gente sappia che sono sposato», ha detto all’Arizona Republic. «George è stato il partner della mia vita per quarant’anni e avrebbe voluto il mio nome sul suo certificato di morte».