Lecce, antifascisti mascherati e armati tirano bombe ai passanti per contestare il raduno di CasaPound

6 Set 2014 20:23 - di

Tre bombe-carta con fumogeni sono state lanciate in mezzo alla gente, tra cittadini che erano a passeggio, dai manifestanti antifascisti che partecipavano al corteo non autorizzato a Lecce per protestare contro il raduno nazionale di CasaPound a Surbo. È accaduto in via Salvatore Trinchese, gremito di passanti, alcuni dei quali hanno cercato riparo in negozi.

È assolutamente incredibile che in uno Stato moderno ci sia chi decide chi debba esprimersi e chi no: eppure l’estrema sinistra pensa ancora di essere la depositaria non solo della verità ma soprattutto di essere l’arbitra della democrazia. Eppure simili residui dello stalinismo e dell’intolleranza ancora esistono: momenti di tensione si sono verificati a Lecce dove circa 500-600 “antifascisti” hanno manifestato contro il raduno nazionale di CasaPound – autorizzato da giorni – in corso a Surbo (Lecce). Alcuni manifestanti, con i volti coperti da caschi, hanno lanciato numerose bombe-carte in viale Calasso. I manifestanti antifascisti invece hanno tenuto un corteo che non è autorizzato dalla questura, così come fanno sempre, confidando nella bonomia delle forze dell’ordine nei loro confronti. Le forze dell’ordine si sono concentrate nei pressi del tribunale di Lecce dove si è diretto il corteo di antifascisti mascherati e armati alla cui testa è esposto un grande striscione con la scritta: «È tardi per restare calmi, Lecce antifascista». Ovviamente CasaPound ha tranquillamente continuato la sua manifestazione malgrado i tentativi antidemocratici di non farla esprimere. «L’antifascismo è un residuo archeologico del secolo scorso e la gravità dei problemi che si pongono a livello nazionale e internazionale fa sì che si debba oggi più che mai affrontare la battaglia politica con il volto rivolto all’avvenire», ha detto da parte sua Mario Borghezio, europarlamentare della Lega Nord intervenuto nella seconda giornata del raduno nazionale di CasaPound. «Per quanto mi riguarda – ha detto inoltre Borghezio a Surbo in riferimento alle polemiche che hanno accompagnato la sua venuta – sono non solo orgoglioso ma convinto talmente della mia partecipazione al convegno organizzato da CasaPound per una serie di motivi. Soprattutto per un senso di solidarietà e riconoscenza verso un movimento che mi ha appoggiato alle europee e perché ritengo che una forza giovanile così capace di mobilitare tante energie su tutto il territorio nazionale, nel momento in cui molti partiti hanno perso il rapporto con l’elemento giovanile, si pone quasi come una necessità per chi voglia fare politica pensando al futuro». Presente anche Adriana Poli Bortone, parlamentare del Msi e di An per molte legislature nonché ex sindaco di Lecce dal 1998 al 2007: «Sono qui, ho accettato l’invito e ho mantenuto la parola. Non capisco chi non l’ha fatto», ha detto nel suo discorso. La manifestazione di CasaPound si è svolta nel massimo ordine e senza la minima provocazione nei confronti né degli estremisti violenti della sinistra né di nessun altro.

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