L’apertura della Pascale sui matrimoni gay trova il no di Alemanno: «Forza Italia non raccolga l’invito»

29 Set 2014 10:48 - di Guido Liberati

Fanno discutere il centrodestra le parole di Francesca Pascale, la fidanzata di Silvio Berlusconi, che sabato notte, durante l’happening romano del Gay Village è intervenuta. E non a titolo personale. «Sono una donna di Forza Italia, liberale, che sposa una battaglia», ha esordito, per poi andare avanti: «Mi sento parte di questa famiglia. Al Gay Village sono sempre venuta, anche quando non ero ospite d’onore». Ma nessun fraintendimento: «Non sono lesbica» chiarisce. Ma, continua, «so che se un giorno volessi vorrei poter esser gay liberamente». Il suo legame con Berlusconi? «Credo che anche lui potrebbe essere favorevole ai matrimoni gay. È un liberale. Se ha fatto delle battute sui gay è per sdrammatizzare». Poi annuncia: anche Forza Italia avrà un dipartimento per i diritti civili e a guidarlo, si augura, dovrebbe essere Mara Carfagna. Poi, tra una precisazione sugli orientamenti sessuali del cane Dudù, non ancora conclamati, si professa molto più avanti di Renzi nella difesa dei diritti. «Questo è poco ma sicuro» dice convintamente.

Dicbiarazioni, quelle sul riconoscimento delle unioni civili, che trovano la netta contrarietà di Gianni Alemanno. «Le parole di Francesca Pascale sulle unioni civili sono un’intromissione nella vita politica della città, rilasciate proprio alla vigilia dell’apertura del dibattito in assemblea capitolina sulla delibera della giunta Marino che intende riconoscere i matrimoni tra persone dello stesso sesso». Per l’ex sindaco di Roma ed esponente di Fdi  l’auspicio ora è «gli amici di Forza Italia in Campidoglio non raccolgano l’invito della Pascale a modificare la loro posizione sul riconoscimento delle unioni gay, tema peraltro che la Pascale confonde con la lotta ad ogni forma di discriminazione che ci trova ovviamente tutti concordi. Quello dell’istituzione del registro delle unioni civili è un tema sbandierato dalla sinistra che sono convinto non piaccia ai romani e che trovera la ferma opposizione di tutto il centrodestra rappresentato in aula Giulio Cesare. Piuttosto – conclude Alemanno – mi auguro che venga colto in maniera trasversale l’appello lanciato venerdì dalla Conferenza Episcopale Italiana sulla famiglia naturale come fulcro dei valori su cui fondare la società civile».

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