L’allarme di Veronesi: “I tumori al seno aumentano perché diminuiscono le gravidanze”

30 Set 2014 17:40 - di Redazione

“Donne, accoppiatevi, figliate e, soprattutto, allattate”. È più o meno questo il succo della conferenza stampa tenuta da Umberto Veronesi per presentare la nuova campagna di prevenzione del tumore al seno avviata dalla fondazione che porta il suo nome. Per il professore, la ragione principale della massiccia diffusione del tumore al seno nella donna (oltre 40 mila casi all’anno) è dovuta alla drastica diminuzione delle gravidanze. “Una volta – ha spiegato l’oncologo – le nostre nonne facevano tanti figli, dieci e più nell’arco della loro vita, allattavano e tenevano così in attività la ghiandola mammaria. Ancora nel dopoguerra, il tumore più frequente nella donna era quello all’utero. Poi il numero delle gravidanze è calato drasticamente. La ghiandola mammaria è stata messa a riposo forzato, è diventata un organo in disarmo, e l’inattività la porta ad ammalarsi”.

E siamo alla situazione attuale, dove mettere al mondo un figlio è diventato estremamente complicato per le molteplici implicazioni che genera all’interno del rapporto di coppia. È proprio questa, del resto, una delle sfide più difficili per la politica e per le istituzioni: rendere più semplice per la donna avere ed educare i figli. ”Bisogna che ci rendiamo conto – ha commenta Veronesi – che le donne hanno bisogno di procreare. È un bisogno naturale, psicologico, ed è una forma di realizzazione della propria vita. Purtroppo le donne lavorano, con quello a casa hanno un doppio lavoro. Tutto è più complicato. Quindi, dovremmo cercar di trovare il più possibile il modo di favorire questa possibilità di avere figli. Ma certamente è una battaglia difficile. Il cosiddetto progresso è un carrarmato che schiaccia tutto”.

Parole che suonerebbero persino banali sulla bocca di un cittadino comune ma che assumono una rilevantissima valenza scientifica quando a pronunciarle è un oncologo del calibro di Veronesi. Di certo risulteranno molto indigeste a chi vede nella famiglia tradizionale un orpello del passato e a chi pensa di affiancarvi coppie omosessuali con licenza di adozione. Veronesi ha semplicemente ribadito l’inviolabilità del diritto naturale. Il suo è un autorevolissimo richiamo alla riaffermazione del buon senso. Che è poi la vera rivoluzione di cui avremmo bisogno.

 

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