La giustizia italiana è un fulmine, la sentenza (di primo grado) arriva dopo 17 anni: tutti assolti
E’ durato 17 anni l’iter giudiziario riguardante una vicenda legata allo spaccio di droga che oggi ha portato all’assoluzione, in primo grado, a Genova, di dieci imputati, tutti italiani, accusati di detenzione al fine di farne commercio di un grosso quantitativo di eroina.
L’operazione della Finanza aveva inizialmente portato all’arresto di sette persone e al sequestro di dieci chili di eroina. Successivamente, nell’arco di 24 ore, gli accertamenti della Finanza avevano portato all’arresto di due uomini, padre e figlio, palermitani, di un altro italiano e di due turchi, uno dei quali aveva già scontato dieci anni di carcere per traffico internazionale di droga. I cinque erano stati ritenuti i veri capi della banda e, secondo gli investigatori, si erano insediati in Liguria utilizzando come paravento una azienda di ristrutturazioni edilizie.
L’inchiesta, che inizialmente riguardava una cinquantina di persone (compresi alcuni turchi) che per la maggior parte ha poi scelto riti alternativi, era nata quando la guardia di Finanza scoprì, nel 1996 in un garage di Sestri Levante, un ingente quantitativo di stupefacenti. Secondo gli investigatori, il passaggio successivo sarebbe stato quello genovese e con contatti anche milanesi.
L’iter giudiziario iniziò a Genova dove la Procura, ritenendo che la competenza fosse quella di Chiavari (competente territorialmente per fatti di Sestri Levante), le trasmise gli atti che furono nuovamente passati nel capoluogo ligure perché la difesa aveva sollevato eccezione di incompetenza territoriale. A questo punto per dirimere il contrasto fu interpellata la Corte di Cassazione che si pronunciò a favore di Genova.
Numerosi gli indagati che scelsero il patteggiamento o il processo con rito abbreviato. I dieci imputati assolti oggi, invece, decisero di essere giudicati dal tribunale penale. Il processo però, per diverse ragioni, passò da una sezione all’altra con una lunga serie di rinvii fino alla sentenza di assoluzione odierna. Il pm Alberto Lari aveva chiesto la condanna per quasi tutti gli imputati.