Donna grassa e nuda calpesta un’immagine religiosa: il manifesto dei gay fa arrossire pure Fassino
Le provocazioni della associazioni omosessuali alzano il livello e finiscono nell’insulto. Ormai sta diventando un classico, non ci sono più freni e lo dimostra la vicenda di Torino: una foto-scandalo è stata utilizzata per promuovere una mostra organizzata dal movimento per la libertà omosessuale Lgbt, che era stata patrocinata dal Comune guidato da Piero Fassino. Nella locandina della “Mostra Internazionale d’Arte Lgbte (“La Grande Battaglia Trova Esito)”, l’immagine di una donna grassa e nuda che calpesta un’immagine religiosa. Sull’immagine, la scritta S.a.l.i.g.i.a, a riassumere le iniziali dei sette vizi capitali. L’opposizione di centrodestra è subito scesa in campo per indurre il Comune a un passo indietro e l’azione ha messo in forte imbarazzo la maggioranza. Dopo poco, è stato infatti ritirato il patrocinio alla mostra, come annunciato dall’assessore comunale alla Cultura, Maurizio Braccialarghe: «Prima di dare il patrocinio alle iniziative valutiamo la serietà dei progetti presentati – ha detto – In questo caso, nessun elemento inviatoci poteva far pensare all’utilizzo di un’immagine che riteniamo lesiva della sensibilità di molti. Dopo aver visto la locandina – ha concluso Braccialarghe – oggi la Giunta, all’unanimità, ha deciso di revocare il patrocinio all’evento». Persino Piero Fassino, dunque, è arrossito ed è stato costretto al dietrofront.