Contro l’aborto e i matrimoni gay, i “neo-con” riuniti a Mosca: «Putin è l’ultima speranza»

11 Set 2014 18:13 - di Franco Bianchini

“Neo-con” di tutto il mondo, anche dagli Usa, si sono radunati al Cremlino promuovendo la Russia di Putin come «l’ultima speranza» per salvare i valori tradizionali in un mondo corrotto dalla dissolutezza occidentale: a scagliarsi contro l’aborto, i matrimoni omosessuali e i gay pride, più di mille partecipanti, in gran parte politici e attivisti conservatori, tra i quali oltre 200 ospiti da 45 Paesi, Italia compresa (con l’associazione ProVita). Presente in videoconferenza anche l’arcivescovo monsignor Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia. Tutti uniti dalla convinzione che la famiglia naturale sia il fondamento della società umana. L’occasione di questa inedita “Internazionale neo-con” è stata il forum internazionale sul tema ”The large family and future of humanity”, in programma al Gran palazzo del Cremlino. Non poteva mancare il messaggio di Putin, che ha trasformato la Russia nel nuovo baluardo mondiale dei valori tradizionali: il leader del Cremlino ha evocato la “grande crisi demografica” e l’erosione dei valori morali nel mondo, sottolineando che mentre «la crisi della famiglia imperversa in molti paesi, la Russia vuole proteggere la famiglia e i diritti dei bambini… affinché la famiglia numerosa diventi la norma». Gli ha fatto eco Kirill, Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, con cui il Cremlino ha stretto un’alleanza di ferro sul piano politico-sociale: il capo della chiesa ortodossa ha sottolineato la valenza esemplare della famiglia numerosa e il suo ruolo determinante per la salute morale della società. Il forum è stato organizzato da vari centri e fondazioni patrocinati da alti dirigenti e imprenditori russi, tra cui Vladimir Iakunin, potente presidente delle ferrovie che appare il principale sponsor dell’iniziativa insieme al Centro per la gloria nazionale. Iakunin, uno dei più stretti alleati di Putin, colpito dalle sanzioni Usa per la crisi ucraina, ha sostenuto che la Russia ha abbandonato il modello di sviluppo occidentale che non porta al benessere né materiale né spirituale e ha invocato che il matrimonio come unione tra uomo e donna entri nella Costituzione. A fare da moderatrice anche sua moglie Natalia, che ha citato Tolstoi ricordando che «tutte le famiglie felici sono simili, perché tutte simbolizzano e incarnano i valori eterni della Bibbia: misericordia, controllo di sé, amore». Le file dei nuovi crociati conservatori includono il “Soros russo”, Konstantin Malofeiev, capo della fondazione Basilio il Grande e creatore del fondo di investimenti Marshall Capital Partners ritenuto legato agli insorti filorussi nell’est ucraino, e la deputata Ielena Mizulina, paladina del divieto di adozione degli orfani russi per gli americani e del bando della propaganda gay: entrambi nella blacklist delle sanzioni. «Sono sicura che in Europa non sarebbe stato possibile tenere un forum come questo, oppure non sarebbe stato ospitato al Cremlino, ma in periferia», ha osservato la Mizulina. Il mondo, ha ammonito, si trova davanti a un bivio e deve scegliere tra il cristianesimo e un’altra via: «La Russia ha scelto la prima via. Il 95% dei russi sostiene i valori della famiglia tradizionale».

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