Violenza negli stadi, il governo pensa all’inasprimento del Daspo: pene più severe per la frode sportiva
Stretta sul Daspo, su merchandising non originali (falsi) e pure sui biglietti gratuiti. A pochi giorni dalla fine della querelle Tavecchio-Albertini, con contorno vario di banane e altra frutta, il governo si appresterebbe a varare una nuova serie di misure per migliorare la sicurezza degli stadi e dei tifosi che si apprestano a vivere una nuova e intensa stagione calcistica. Dopo gli scontri tra ultrà del Napoli e della Roma, in occasione della finale di Coppa Italia all’Olimpico, che causarono la morte del povero Ciro Esposito, si è in effetti avvertita l’esigenza di rendere più dure e concrete le misure atte ad inibire facinorosi e pseudo tifosi. Così è stata redatta una bozza di provvedimento che potrebbe essere incardinata e licenziata già in uno dei prossimi Consigli dei Ministri. Bozza nella quale sarebbe prevista l’inibizione minima di tre anni (rispetto all’anno di oggi), con un massimo di otto, per chi ha comportamenti violenti allo stadio e nelle sue vicinanze e lo stop anche per gli autori degli striscioni inneggianti alla violenza o all’odio razziale. A questo andrebbe inoltre ad aggiungersi l’incremento delle pene per ciò che riguarda il reato di frode sportiva. Reato oggi punito con la reclusione minima di un mese e massima di un anno, con una multa che supera di poco i mille euro (1031) e che invece verrebbe aumentata a due anni di minima sino ad un massimo di sei, con multe salate fino a 100mila euro. Ultima novità riguarderebbe le eventuali agevolazioni per chi è destinatario di un Daspo: niente biglietti scontati o gratis da parte delle società di calcio. Un divieto totale anche per chi sarà scoperto a vendere materiale contraffatto o abusivo delle squadre di calcio, le quali non potranno intrattenere rapporti commerciali con i soggetti condannati.