Tosi promuove la Puglia all’Arena di Verona. Ridicolizzati Paola Turci e i cantanti di sinistra

26 Ago 2014 13:59 - di Antonella Ambrosioni

Uno schiaffo morale in piena faccia ha assestato il sindaco di Verona Flavio Tosi alla cantante Paola Turci che da “maleducata democratica” ha disertato il premio Terre del Negroamaro a Cellino San Marco in Puglia, perché tra i premiati figurava anche lui, leghista, quindi “nordista”, quindi “nemico” secondo gli schemi di certa intellighenzia che sentenzia sul presunto razzismo altrui senza rendersi conto che i veri razzisti li alleva in casa. Perché, non è razzista una che afferma che «se c’è Flavio Tosi sul palco, allora non ci sarò io»? Poi il delirio: «Il palco è un luogo sacro e le persone con cui lo condividi sono dalla tua parte e tu dalla loro», aveva scritto la Turci su Facebook. Quando i cantanti si avventurano in giudizi politici spesso fanno casino e si trovano ad affondare nel ridicolo perché le sinergie create tra il nord e il sud, in questo caso tra Veneto e Puglia, sono un fatto che produce frutti, mentre il loro razzismo intellettuale perpetua solo odi e steccati. Il mondo non andrebbe mai avanti se fosse per loro.

Infatti creare un ponte tra la Puglia e il Veneto nel nome del vino, dell’enogastronomia e della musica è proprio il frutto nato dalla visita di Flavio Tosi negli stabilimenti di Cantine due Palme, a Cellino San Marco, a margine del Premio. «Metto a disposizione gratuitamente l’Arena di Verona per promuovere la Puglia, il Salento, attraverso quelle che sono le vostre eccellenze, dalla musica all’enogastronomia», ha detto Tosi, alla faccia delle polemiche, dei pregiudizi, della stupidità e di tutta una serie di defezioni durante la serata del Premio. Oltre alla Turci,  i Radiodervish, i No Tap e il senatore Dario Stefàno, hanno deciso di disertare la manifestazione. Una figura patetica, imbarazzante. Un invito, quello di Tosi,  piaciuto invece molto al presidente della cantina, Angelo Maci, a Unioncamere e a tutti gli attori del comparto enogastronimico. «Verona è la più importante vetrina mondiale del vino – ha ribadito Maci – Verona è un modello che molte città del Sud vinicolo dovrebbero seguire e con la città di Tosi dovremmo creare un ponte di collaborazione visto che da ormai 49 anni riesce a essere artefice di uno sviluppo economico intorno al mondo del vino e si conferma ogni anno come la vetrina internazionale più importante e produttiva per gli operatori che partecipano». In fondo è consolante che una bella pagina di collaborazione nasca da una figura barbina della Turci e compagni, a cui la rete sta facendo pelo e contropelo, stigmatizzandone il dubbio tasso di democrazia che scorre loro nelle vene. Per la cantante oltretutto un mesto ritorno sotto i riflettori, che ultimamente non l’avevano attenzionata particolarmente. Come dire: fa più notizia quando non canta…

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