San Patrignano a Veronesi: «Le canne non fanno male? Un messaggio falso e pericoloso»

20 Ago 2014 17:10 - di Roberto Mariotti

«I danni da spinello ci sono e non sono da sottovalutare». È quanto sostiene la comunità di recupero San Patrignano che replica, così, a un intervento sul settimanale Oggi, dell’oncologo e ex ministro della sanità, Umberto Veronesi secondo cui i danni da spinello sarebbero praticamente inesistenti. «Come il famoso oncologo possa scrivere sulle pagine di una rivista rivolta principalmente alle famiglie che i danni da spinello sono praticamente inesistenti è ai limiti del comprensibile – si legge nella nota – Veronesi non solo lancia un messaggio di pericolosa superficialità alle famiglie italiane, ma allo stesso tempo ignora deliberatamente le evidenze emerse da numerose ricerche scientifiche». Secondo San Patrignano, «tra le ultime, in ordine di tempo, quella pubblicata dal Journal of Neuroscience e realizzata dalla scuola di medicina della Northwestern University, il Massachusetts General Hospital e l’Harvard Medical School». A giudizio della comunità di recupero riminese, «le canne, tanto più è alto il Thc, instupidiscono gli adolescenti, li allontanano dai loro interessi, fanno calare il rendimento scolastico e pregiudicano il futuro».

Pertanto, prosegue la nota di San Patrignano, «dire alle famiglie e ai ragazzi che fumare la marijuana non è pericoloso denuncia un livello di irresponsabilità inquietante da parte degli adulti. Non solo è falso – viene aggiunto – non solo gli si sta facendo credere che non ci saranno conseguenze, ma si sta lanciando un messaggio di pieno permissivismo nei confronti della cultura dello sballo». Quindi, attacca ancora San Patrignano, «basta parlare di liberalizzazione come unica risposta realista alla diffusione della cannabis. Se questa cultura dilaga è proprio per il lassismo e la superficialità dimostrata dagli adulti e da chi dovrebbe educare le future generazioni. Basta anche parlare di riduzione dei danni. Chi ama i propri figli non vuole per loro il male minore, vuole il meglio. Ed il meglio – chiosa la nota – è una vita fatta di passioni, interessi, motivazione. Non di annebbiamento, sballo e fuga dalla realtà».

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