Rivolta di migranti in Sardegna, bufera su Alfano per lo “scaricabarile” da Napoli a Sadali

19 Ago 2014 17:53 - di Redazione

Fioccano le critiche al governo per la cattiva gestione dell’emergenza migranti in Sardegna, dopo la rivolta scoppiata a Sadali, piccolo paese i provincia di Nuoro, dove sono stati trasferiti i 47 migranti africani, che prima si trovavano a Napoli. Il deputato di Unidos, Mauro Pili, parla di «vergogna nazionale» e punta il dito contro il ministro dell’interno, «che deve diresubito tutto quello che è successo eassumersene la responsabilità o indicare chi è il responsabile di tale gestione. È grave che il Comune dica di non saperne niente e altrettanto grave è il fatto che sia stata scelta una località senza valutare tutte le possibili conseguenze». Pili preannuncia un’interrogazione parlamentare e chiede ad Alfano di «dismettere questo tipo di trasferimenti in Sardegna perché risultano essere illogici e irragionevoli, per costi e soprattutto perché risulta evidente che tali immigrati metteranno in atto ogni azione pur di lasciare l’isola mettendo a rischio sicurezza sociale e non solo». Dura anche la vice presidente del gruppo Fi in Consiglio regionale, Alessandra Zedda, che punta il dito contro la Giunta regionale e sostiene che «i disordini avvenuti a Sadali sono la manifestazione più evidente della mancanza di una strategia regionale e nazionale sull’immigrazione». Non manca anche il “fuoco amico”: la deputata Romina Mura, esponente del Pd di Sadali, annuncia un’interrogazione ad Alfano e chiama in causa l’Europa perché intervenga sulle politiche dell’immigrazione. «I 40 immigrati accompagnati a Sadali presso una struttura privata erano da tempo a Napoli. Già provvisti di permesso di soggiorno da tempo, non si capisce secondo quali criteri siano stati trasferiti a Sadali. La sensazione è che sia stato il classico caso di “scaricabarile”, in questo caso da Napoli alla Sardegna». Il sindaco riferisce che secondo quanto raccontano alcuni immigrati «sarebbero dovuti essere accompagnati in ospedale per fare delle visite prima del trasferimento in altra città del continente. Invece sono stati trasferiti a Sadali». I 47 migranti protestano per chiedere che vengano riportati in una grande città: «La situazione mi preoccupa – spiega il sindaco – per la mia comunità anche se so che è tutto sotto controllo. D’altronde sono stati portati in un paese che ha collegamenti scarsi e che non è dotato di una Caserma dei Carabinieri adeguata (ci sono in servizio solo tre militari) né di un sistema di pronto intervento per reggere queste situazioni. Spero – ha concluso – che il problema venga risolto presto».

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