Ritirata la patente a Genny ‘a carogna: era a Catania per incontrare la famiglia di Speziale

21 Ago 2014 14:28 - di Redazione

La polizia stradale di Catania ha ritirato la patente di guida a Gennaro De Tommmaso, l’ultrà del Napoli noto come “Genny ‘a carogna”, bloccato dall’equipaggio di una pattuglia mentre guidava nella corsia d’emergenza della tangenziale del capoluogo etneo. Secondo quanto si è appreso, l’uomo, in Sicilia in vacanza con la famiglia, avrebbe si sarebbe giustificato spiegando agli agenti che stava accompagnando la figlia al pronto soccorso perché colta da malore. Gennaro De Tommaso, ultrà del Napoli,  che nella finale dell’Olimpico tra Napoli e Fiorentina aveva indossato la maglietta con la scritta “Speziale libero”, è stato sottoposto a cinque anni di Daspo: l’uomo era a Catania per incontrare i genitori di Antonino Speziale, l’ultrà del Catania condannato a 8 anni di reclusione per l’omicidio preterintenzionale dell’ispettore capo di polizia Filippo Raciti. Stamattina ci sarebbe dovuto essere un altro incontro a casa Speziale, ma la notizia è trapelata e, saputo della presenza dei giornalisti, De Tommaso ha preferito rinviare. “E’ vero ci siamo incontrati” conferma ai cronisti Roberto Speziale, papà di Antonino, davanti alla sua casa nel rione San Cristoforo dove stanno allestendo un palco per l’esibizione di stasera di un cantante neo melodico. «Lui crede fermamente – aggiunge – nell’innocenza di mio figlio. E’ stato vittima della maglietta che indossava da due anni, come fanno i tantissimi che sanno che Antonino è innocente. Tutti quel giorno si sono interessati soltanto di quella maglietta. Ai funerali di Ciro Esposito, il giovane tifoso morto a Roma – rivela Roberto Speziale – abbiamo mandato una corona di fiori in segno di lutto e cordoglio, e credo che Genny abbia apprezzato quel gesto e siamo rimasti in contatto». Infine, Roberto Speziale lancia una stoccata ai vertici del calcio italiano: «Non capisco perché – osserva – se un tifoso lancia una banana in campo gli danno anni e anni di Daspo, se invece una frase razzista la dice un personaggio eccellente lo eleggono presidente…».

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