Lotta dura di Forza Italia al pos obbligatorio: «È un “pizzo virtuale” che aiuta solo le banche»

4 Ago 2014 18:26 - di Guido Liberati

Cancellare la norma sul pos obbligatorio. Lo chiede Forza Italia che ha presentato in Aula (a firma Brunetta, Gelmini e Fontana) un emendamento al decreto competitività per sopprimere questa disposizione, introdotta con il dl 179/2012 ed entrata in vigore lo scorso 1 luglio 2014. Forza Italia – spiega una nota – intende opporsi alla norma che rende obbligatorio l’uso del pos, che «sta creando notevoli disagi a commercianti, artigiani e liberi professionisti. I costi di installazione e gestione incidono in maniera molto significativa sul fatturato e risultano proibitivi per molti piccoli e medi imprenditori, come denunciato anche dalle associazioni di categoria». «Non è in discussione il diritto del consumatore di pagare come meglio crede i propri acquisti – viene osservato – ma il fatto che sia la legge ad imporre agli imprenditori un costo insostenibile; al momento, infatti, a causa delle alte commissioni bancarie previste, i costi dell’introduzione della moneta elettronica ricadono in maniera significativa e del tutto sproporzionata sulle spalle degli imprenditori». Per questo l’impegno di Forza Italia sarà «teso, in questo e nei prossimi provvedimenti legislativi, ad eliminare una norma che si sta rivelando solo un aggravio, senza produrre alcun beneficio nei confronti dei contribuenti, né tanto meno nei confronti di commercianti». A motivare ulteriormente l’opposizione al provvedimento, Deborah Bergamini: «Si colpiscono le imprese per aiutare (ancora!) le banche. L’emendamento di Forza Italia che vuole eliminare questa imposizione sbagliata è volto a rimediare a un danno e a ripristinare un corretto rapporto tra Stato e mondo produttivo: imprenditori e professionisti non possono essere trattati, indistintamente, come nemici o potenziali evasori, ma sono una risorsa da sostenere e valorizzare. Non si può contrastare l’evasione punendo chi lavora». Secondo quanto dichiarato da Gregorio Fontana, che è uno dei firmatari del provvedimento, «da ogni parte stanno arrivando denunce sui notevoli disagi che questa misura sta provocando, dalle alte commissioni bancarie ai proibitivi costi di installazione e gestione. Per questo, alla battaglia parlamentare, a settembre si affiancherà una serie di iniziative sul territorio, con il coinvolgimento delle categorie interessate, dai commercianti ai piccoli e medi imprenditori, dagli artigiani ai professionisti. Non ci fermeremo – annuncia l’esponente di Forza Italia – fin quando il “pizzo virtuale”, come è stato giustamente definito, non verrà abolito».

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *