L’Europa si dice «preoccupata» per l’Ebola. Poi se ne lava le mani alla Ponzio Pilato

30 Ago 2014 17:39 - di Desiree Ragazzi

Il virus Ebola continua a mettere vittime in Africa occidentale. Gli ultimi dati dell’Organizzazione mondiale della sanità confermano l’aggravarsi della situazione: in Guinea, Liberia, Sierra Leone e Nigeria ci sono 3.069 casi. E potrebbero esserci 20mila nuovi contagi. L’allerta nel mondo è altissima e il timore che il virus possa avvicinarsi all’Europa è concreto. Ma la Ue – anziché scendere in campo, adottare contromisure organizzative e sanitarie efficaci – fa una dichiarazione generica e, a conti fatti, se ne lava le mani alla Ponzio Pilato. Esprime infatti solo una scontata «preoccupazione» per la diffusione del virus in Africa. E lancia un appello a non isolare i Paesi colpiti esercitando i necessari controlli e seguendo le raccomandazioni dell’Oms. Sono le conclusioni a cui sono giunti i leader dei 28 Paesi Ue al vertice di Bruxelles. Nella bozza si legge anche che il Consiglio europeo approva e sostiene «i fondi supplementari» messi a disposizione dalla Ue e dai Paesi membri e «i loro sforzi per fornire ulteriori risorse finanziarie e umane» per rispondere «al crescente bisogno di esperti sul campo». Fonti Ue, poi, spiegano che «la magnitudine della crisi» provocata dalla diffusione del virus Ebola in Africa «è andata al di là del settore sanitario e umanitario» ed è diventata sistemica in quanto «tocca i fondamentali della società». E «rischia di minare quanto raggiunto finora nei paesi africani». Da qui l’invito a «maggiori finanziamenti» della comunità internazionale e a «non isolare» i paesi colpiti. È quel “non isolare” che desta preoccupazione. Eppure l’epidemia si allarga a macchia d’olio. Un primo malato di Ebola è stato identificato in Senegal. Si tratta di uno studente della Guinea sfuggito ai sistemi di sorveglianza del proprio Paese che è stato messo in quarantena. Mentre la Liberia, uno dei Paesi più colpiti, la contromisura l’ha presa: ha annunciato il divieto di sbarco dei marinai nei propri porti fino a quando l’epidemia di Ebola non sarà sotto controllo. «Assolutamente nessuno sarà autorizzato a scendere a terra», ha dichiarato Matilda Parker, responsabile dell’amministrazione dei quattro porti della Liberia. Sarà adottata una «tolleranza zero» contro l’epidemia, che ha già fatto oltre 1.500 morti in Africa di cui solo 700 in Liberia. Ma l’Europa si limita solo alle chiacchiere.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *