Bufera sul Policlinico Umberto I. Il senatore ricoverato annuncia querele

12 Ago 2014 16:14 - di Redazione

È bufera sul Policlinico di Roma Umberto I dopo la pubblicazione, in rete, di una una lettera di una tirocinante infermiera che denuncia un trattamento di favore a vantaggio di un senatore dell’Udc. Oggi Il Giornale pubblica un articolo in cui si ricostruisce il caso che da giorni rimbalza sul web fornendo anche una sua versione sul nome del politico che avrebbe beneficiato del favoritismo: si tratterebbe del senatore centrista Antonio De Poli. Il quale, annuncia però querele. «In riferimento all’articolo contenente notizie false e prive di fondamento uscito oggi su Il Giornale, il senatore Antonio De Poli ha dato mandato ai propri avvocati di adire le vie legali». Sulla vicenda, sollevata dalla giovane tirocinante che ha raccontato di aver assistito allo spostamento di due pazienti in una camera in cui erano già presenti altri quattro ricoverati al solo fine di liberare una stanza per destinarla ad uso esclusivo del politico, è intervenuto anche il Policlinico. Interpellato dal quotidiano il nosocomio sostiene che la struttura ospedaliera si fa sempre carico della garanzia di privacy dei suoi pazienti per motivi assistenziali a prescindere che si tratti di personaggi pubblici o meno. Tutto nasce da un post su Facebook di Roberta Cristofani, tirocinante nella struttura ospedaliera. Questo il testo: «Una sera, verso le 20 – scrive la giovane – ho notato una certa agitazione da parte del personale. Due pazienti, senza ricevere alcuna spiegazione, sono stati spostati in stanze in cui erano presenti già altri quattro letti, mentre quella in cui si trovavano loro è rimasta vuota. Lo stato di agitazione continuava: apriamo le finestre, spruzziamo un deodorante, il nuovo letto deve essere perfetto. Il nuovo letto. Uno solo. Io non ho molta esperienza, per questo mi è sembrato naturale chiedere lumi. “Domani arriva il senatore. Deve stare in una stanza singola, disposizioni del primario”. Di primo acchito, non ho capito molto di ciò che mi era stato comunicato. Perché mai il senatore dovrebbe stare in una stanza singola? Con la penuria di letti che abbiamo, tra l’altro?». Il documento di denuncia continua con toni altrettanto amari: «Può anche solo lontanamente immaginare l’umiliazione che ho provato nel comunicare ai due pazienti che occupavano la stanza sgomberata per far posto al senatore che avrebbero dovuto spostarsi? “Voi siete malati di serie B, dovete far spazio al malato di serie A”. Quel compito ingrato, me lo lasci dire, sarebbe toccato a lei, professore. Non a una studentessa che non riesce a farsi una ragione di episodi del genere. La prego, con tutto il cuore, di non lasciarmi con la sensazione amara che “tutti i pazienti sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri”». Oggi la smentita del senatore Udc e del nosocomio e l’annuncio di azioni legali.

 

 

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