Tra la foto falsa di Maradona e gli sfottò il web si scatena e il Brasile diventa “Seleciao” (video)

9 Lug 2014 13:44 - di Redattore 92

Nel clamoroso 1-7 del del Brasile con la Germania c’è spazio per gli sfottò mondiali e anche per le bufale. Impazza, infatti, sul web la foto di un raggiante Diego Armando Maradona con le mani bene in vista a mostrare un cinque e un due. I commenti sono tra lo sdegnato e lo scandalizzato nei confronti del poco elegante campione argentino. La foto è rimbalzata persino sui siti di alcuni autorevoli quotidiani sportivi e l’irridente scatto ha avuto spazio anche nel giornale radio della Rai e di altri network. Una bufala bella e buona. La foto è stata scattata più di quattro anni fa. Ci sono dei siti internet a confermarlo e la pagina della Gazzetta dello sport del 20 aprile 2010 lo certifica. Maradona indossa, infatti, la tuta da commissario tecnico dell’Argentina, ha una barba diversa rispetto a quella più corta, mostrata nelle foto di poche ore prima, ma tanto è bastato per scatenare gli insulti contro il “Pibe de oro”, che riesce a scatenare le polemiche anche involontariamente. Occasioni come il tracollo brasiliano hanno dato la stura ai commenti più retorici e più beceri. C’è chi si rammarica per le lacrime dei bambini brasiliani, ma nessuno si è mai posto il problema nel 1982 quando a farli piangere erano stati gli azzurri, mentre altri artisti del “photoshop” si sono scatenati con la celeberrima statua del Cristo brasiliano mostrandolo nelle pose più bizzarre. Dalle mani in volto per la vergogna e la tristezza, alla sostituzione della statua con l’immagine di una raggiante Angela Merkel a braccia larghe. Sui social network e sui cellulari stanno rimbalzando da una parte all’altra del globo anche video tanto buffi quanto spietati. Come quello di un bicchiere di un esotico cocktail con tanto di bandierina brasiliana raffigurato sul sottofondo musicale di un allegro samba. Dopo poche note, un gigantesco boccale di birra con etichetta tedesca piomba sul bicchiere carioca mandandolo in frantumi. Addio Selecao. Anzi, “Seleciao”.

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