Torino, piovono denunce per protesi all’anca difettose. Il procuratore Guariniello avvia una inchiesta
Sono all’incirca una ventina le persone che, da tutta Italia, si sono rivolte alla procura della Repubblica di Torino lamentando disturbi fisici a seguito di un’operazione di protesi all’anca. Dal maggio 2013, nel capoluogo piemontese, il pm Raffaele Guariniello coordina infatti un’inchiesta sul commercio di prodotti pericolosi per la salute e le conseguenti eventuali lesioni colpose nei confronti di cinque dirigenti della Depuy, società del gruppo Johnson & Johnson. Le protesi difettose – secondo l’accusa -provocherebbero metallosi, ossia rilascio di ioni di metallo nel corpo. La metallosi, secondo i consulenti nominati dal pm, un ingegnere del Politecnico di Torino e un traumatologo, è provocata dallo sfregamento delle due parti in metallo delle protesi, che rilasciano nel sangue e nei tessuti circostanti ioni di cromo, cobalto e nichel. La patologia provoca scompensi a livello cardiaco e renale e anche altri problemi di salute. Le protesi d’anca, inoltre, finiscono per perdere stabilità e devono perciò essere sostituite. La Depuy, probabilmente consapevole dell’emergere di problemi, aveva già sospeso la commercializzazione di questo tipo di protesi nel 2010, anche se nel 2008, secondo quanto appurato dagli investigatori del pm Guariniello, un test interno all’azienda aveva evidenziato che su sei protesi ce ne era almeno una difettosa. L’indagine attualmente in corso verificherà se il ritiro dal mercato sia stato o meno tempestivo.