Sarkozy rilasciato in piena notte: rischia 10 anni di carcere
Rilasciato in piena notte, dopo quindici ore di fermo, Nicolas Sarkozy si è visto notificare l’apertura di un’indagine per reati pesantissimi. Ma senza nessun provvedimento restrittivo della libertà. Il fermo, scattato martedì mattina alle 8, è durato fin quasi alla mezzanotte, ora in cui Sarkozy è stato portato dagli uffici della polizia di Nanterre a quelli del pool finanziario di Parigi. Dopo la notifica dell’apertura dell’inchiesta, l’ex presidente è rientrato a casa sulla stessa auto che lo aveva accompagnato a Nanterre. Le ipotesi di reato nei suoi confronti sono pesantissime: corruzione attiva di un giudice, complicità in violazione del segreto istruttorio: rischia fino a 10 anni di carcere. I vertici dell’Ump hanno smesso di difenderlo.
In piena notte i giudici gli hanno notificato l’apertura dell’inchiesta, stessa sorte toccata pochi minuti prima di lui all’avvocato di fiducia, Thierry Herzog, e al magistrato di Cassazione, Gilbert Azibert. Quest’ultimo sarebbe stato corrotto da Sarkozy, che gli avrebbe promesso il posto desiderato nel Principato di Monaco in cambio di preziose informazioni sull’andamento dei suoi affari giudiziari in Cassazione. Non indagato e rimesso in libertà il secondo magistrato coinvolto, Patrick Sassoust. La corruzione in atti giudiziari e la violazione del segreto istruttorio sono reati passibili di pene fino a 10 anni di carcere. Accuse gravissime anche se tutte ancora da dimostrare, come afferma la difesa degli imputati, che punta soprattutto sulla illegalità delle intercettazioni. Particolarmente controverse quelle effettuate sui colloqui fra un indagato (Sarkozy) e il suo avvocato (Herzog) o di quest’ultimo con i suoi colleghi. L’Ump, il partito di centrodestra del quale Sarkozy avrebbe ripreso il controllo come prima tappa verso la ricandidatura, aveva difeso l’ex presidente ma in modo piuttosto tiepido. Con il passare delle ore, i leader si sono defilati e l’atteggiamento si è fatto piuttosto attendista.