L’Ocse: i ragazzi italiani non sanno nulla di bond, spread e Btp. La Cina è in pole position
Adolescenti italiani poco educati in materia di finanza. È quanto risulta dall’indagine Pisa (Programme for international student assesment) dell’Ocse che ha preso in considerazione le conoscenze in materia finanziaria dei quindicenni in diciotto paesi. Nella classifica stilata tra le nazioni che hanno partecipato alla ricerca sono penultimi, prima della Colombia. Sul podio i quindicenni cinesi, i belgi fiamminghi, gli estoni. Sotto la media però anche i ragazzini spagnoli e francesi. Più di uno studente su cinque in Italia (21,7% rispetto al 15,3% in media nei Paesi ed economie dell’Ocse) non riesce a raggiungere il livello di riferimento per le competenze di alfabetizzazione finanziaria stabilito dalla ricerca. Nel migliore dei casi, questi studenti riconoscono la differenza tra bisogni e desideri, sono in grado di prendere decisioni semplici sulle spese quotidiane e riconoscono lo scopo di documenti finanziari della vita di ogni giorno, come ad esempio una fattura. Solo il 2,1% degli studenti raggiunge il livello più alto nella scala. Nel complesso gli studenti italiani ottengono risultati in materia di alfabetizzazione finanziaria inferiori a quanto ci si potrebbe aspettare in base al loro livello di competenze in lettura e matematica. Ciò si verifica in modo particolare per gli studenti con alte competenze in matematica. Tale risultato suggerisce che le principali competenze acquisite dagli studenti a scuola non includono competenze che consentirebbero loro di ottenere buoni risultati nell’indagine sull’alfabetizzazione finanziaria. In Italia, la relazione tra lo status socioeconomico e i risultati in materia di alfabetizzazione finanziaria è significativamente più debole rispetto alla media dell’area Ocse. Ciò suggerisce che il Paese offre agli studenti opportunità di apprendimento relativamente eque. È molto forte però la differenza tra le diverse regioni che ottengono i risultati migliori (Friuli Venezia Giulia e Veneto) e quelle che ottengono i risultati peggiori (Calabria). Gli studenti italiani inoltre hanno meno esperienza in materia di prodotti e servizi finanziari rispetto agli studenti degli altri Paesi dell’Ocse che hanno partecipato alla valutazione: solo il 44% degli studenti italiani è titolare di un conto corrente o di una carta prepagata rispetto a una media del 54%.