La “protesta dei sorrisi” delle donne turche contagia il web: un messaggio di sfida per Erdogan
E sono ancora le donne protagoniste di fenomeni virali di protesta via web. Qualche giorno fa abbiamo dato notizia dei selfie di ragazze contro il femminismo (#womenagainstfeminism), animatrici di un hashtag su twitter molto seguito e dibattuto. Oggi ad occupare i primi posti nella classifica speciale dei contagi internettiani è la “protesta dei sorrisi” delle donne turche, indispettite dalle affermazioni del vice di Erdogan Bulent Arinc, per il quale sarebbe sconveniente una bella risata femminile in pubblico, atteggiamento da evitare per “proteggere i valori morali”.
Così le donne turche hanno risposto postando foto in cui si mostrano sorridenti e allegre, in casa o in strada, da sole o in gruppo. Questa è la “protesta dei sorrisi” che su Facebook e su Twitter fa vincere l’immagine allegra di donne che rivendicano il diritto al divertimento contro massime conservatrici e anacronistiche. Gli hashtag #kahkaha (#risate) e #direnkahkaha (#resistererisate) sono diventati improvvisamente virali.
L’Akp in Turchia, il partito della giustizia e dello sviluppo, è accusato dai suoi critici di cercare di riportare, anche con questa crociata moralizzatrice, il Paese indietro rispetto alle basi laiche della repubblica fondata da Mustafa Kemal Ataturk. La protesta delle donne caratterizza la campagna elettorale che si chiuderà il prossimo 10 agosto quando la Turchia sceglierà il proprio presidente con elezione diretta. Tre candidati a confronto. Il superfavorito premier Erdogan. Il candidato del Partito Repubblicano del Popolo (CHP), di ispirazione kemalista, supportato dai nazionalisti del MHP: si tratta di Ekmeleddin Ihasanoglu, già segretario generale dell’Organizzazione della Cooperazione Islamica (Oci). Selahattin Demirtas è invece il candidato sostenuto dal Partito Democratico dei Popoli (HDP), che è subentrato al partito filo-curdo BDP.