La ex-femen Amina si è inventata l’aggressione a Pigalle. Ora è stata fermata per falsa denuncia
La ventenne tunisina Amina Seboui, ex membro del gruppo femminista Femen, è sospettata dalla polizia di aver “inventato” l’aggressione nella metropolitana di Parigi, che ha fatto tanto discutere sul web la scorsa settimana. Fonti vicine alla vicenda riferiscono che la ragazza è stata fermata oggi per aver “denunciato un reato immaginario”. I poliziotti parigini dubitano della sua buona fede, poiché i fatti che lei ha denunciato non sono stati filmati dalle telecamere di sorveglianza della metropolitana. “Sono sconvolto”, ha commentato Martin Pradel, l’avvocato di Amina, che mantiene la sua versione dei fatti. “I poliziotti – ha aggiunto – predicano il falso per ottenere la verità, poiché hanno dei sospetti”. Lo scorso 7 luglio Amina, diventata simbolo della protesta laica contro l’integralismo islamico, aveva raccontato sul suo profilo Facebook di essere stata trascinata con la forza fuori dalla stazione di place di Clichy, poco lontano dal quartiere di Pigalle. Era di prima mattina e un uomo – aveva raccontato – l’aveva presa per il braccio obbligandola a seguirla, e si era così ritrovata in mezzo a cinque uomini, dei “salafiti” secondo lei, che le avevano rasato le sopracciglia e una ciocca di capelli, minacciando di violentarla. Nel pomeriggio dello stesso giorno, la giovane aveva sporto denuncia per aggressione di gruppo.