Galan consegna un memoriale ai giudici. Lo sfogo con la Santanchè: dimostrerò la mia innocenza

25 Lug 2014 14:26 - di Redazione

Giancarlo Galan, interrogato nel carcere milanese di Opera per rogatoria dal gip Cristina Di Censo nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Venezia sul Mose, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Uno dei suoi legali ha depositato al giudice però un memoriale corposo e scritto dallo stesso ex ministro. In allegato al memoriale, da quanto si è appreso, è stata depositataanche una mole di documenti attraverso i quali l’ex governatore del Veneto intende contestare tutte le accuse mosse dalla Procura di Venezia, da quelle relative alla ristrutturazione della sua villa Rodella, che secondo l’accusa sarebbe stata pagata con parte delle presunte tangenti, a quelle legate ai suoi conti correnti. Inoltre, nella documentazione Galan fornirebbe anche chiarimenti sul licenziamento della sua segretaria, Daniela Minutillo, che è uno dei principali testimoni dell’accusa contro Galan, assieme all’ex presidente del Consorzio Venezia Nuova, Giovanni Mazzacurati, e al manager veneziano Piergiorgio Baita. Giovedì nel carcere di Opera Galan aveva ricevuto la visita del suo avvocato e amico Niccolò Ghedini, della deputata di Forza Italia Daniela Santanchè e del segretario lombardo del partito e consigliere regionale Giulio Gallera. Galan, come indicano alcuni quotidiani, è apparso «combattivo, determinato a proseguire nella sua battaglia». Al di là degli aspetti politici della vicenda che lo vede coinvolto l’ex ministro avrebbe messo in evidenza una condizione umana di amarezza legata al sentimento d’amore verso la famiglia. «Mi ha detto che il suo problema più grande – ha riferito Santanchè – è quello di non potere parlare con la moglie e la piccola figlia. Non ha ancora ricevuto i libri che aveva portato con sé e per ora passa il tempo leggendo l’ordinanza». Anche Gallera lo ha trovato «reattivo e pronto a combattere». «È molto su di morale – ha sottolineato l’esponente forzista lombardo – ma mi ha confessato di avere chiuso con la politica».

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