Francia e Germania si giocano il Mondiale: noi intanto abbiamo perso tutto, anche l’onore

3 Lug 2014 19:21 - di Luca Maurelli

La notizia-bomba è che Balotelli s’è fatto il ciuffo biondo e ora esibisce un look su cui perfino il parrucchiere di Malgioglio avrebbe storto il naso. Ma passiamo a cose più serie: Buffon e la D’Amico si sono finalmente baciati, a beneficio dei fotografi. Lui è uscito dall’auto in presa alta, alla Zoff, lei ha simulato uno svenimento alla Inzaghi, poi i due si sono infilati nell’angolino basso di un hotel, perché l’amore è “ceco”, come la Seredova, che l’ha già perdonato. Tanto la vendetta si consumerà sugli alimenti più che sui tradimenti. Nelle stesse ore filtrava sui giornali uno scoop su Cassano, che secondo autorevoli fonti di cucina nel ritiro azzurro avrebbe litigato perfino con una cameriera, prima ancora che col pallone e con la lingua italiana. E che dire della spalla morsicata di Chiellini, diventata icona dell’estate come era accaduto solo a quella di Isabella Ferrari in “Sapore di mare” qualche anno fa? Ma il calcio italiano è in subbuglio anche perché si è scoperto che il nostro Ct Prandelli, dimessosi dopo aver perso perfino a briscola con Albertini, ha una mezza tresca con i turchi del Galatasaray. Cioé, il nostro allenatore della Nazionale è così conteso sui mercati internazionali da finire sul Bosforo, dove lo sport nazionale è la “lotta di grasso”, una sorta di wrestiling dove ci si unge come sofficini prima di darsele di santa ragione.

Il tutto avviene mentre sui giornali impazzano foto dei nostri azzurri in spiaggia, sorridenti e rilassati, come se avessero appena vinto i Mondiali e non fossero usciti al primo turno per mano di un Stato, il Costarica, che ha come sport nazionale il mojito sul bagnasciuga: i nostri ex eroi se la spassano in spiaggia, beati, in un diluvio di tatuaggi, veline e creste da far invidia a una gabbia di tacchini, mentre noi siamo a casa, abbracciati a un condizionatore e costretti a tifare per il l’algerino Zemmamouche o il nigeriano Odemwingie, così, giusto per darci uno scopo nella vita.

Tanto l’Italia è fuori da tempo, con il suo strascico di veleni e di ridicole commedie: da noi si parla solo di Balo biondo e Buffon rinco. E si osservano gli altri con un atteggiamento da “guardoni”, gufando, soprattutto. Domani sera, su Marte, cioé sul pianeta-calcio, in Brasile, si gioca Francia-Germania, gara dei quarti di finale dei Mondiali tra due nobili squadre europee considerate tra le favorite per la vittoria finale. Tra le grandi c’è anche l’Olanda, altra europea che potrebbe contendere il titolo alle sudamericane Brasile, Argentina e Colombia. Ma è proprio quella presenza franco-tedesca a rendere l’eliminazione prematura dell’Italia ancora più difficile da digerire. Perché mentre ridiamo di Sarkozy e Hollande per i loro scandaletti personali, mentre ci vantiamo di aver fatto la voce grossa con la Merkel grazie a Telemaco-Renzi, siamo costretti a fare i conti con la  decadenza del nostro calcio, siamo costretti a guardare i Mondiali dal buco della serratura, ad assistere a pettegolezzi tristi sulla vita privata dei calciatori, a veder litigare i dirigenti vecchi con quelli nuovi, a navigare a vista in un sistema sportivo che trova nel calcio la sua massima espressione di vitalità ma anche il livello più penoso di organizzazione. Un po’ come quando ci facciamo belli con le riforme che ancora dobbiamo fare. Nel frattempo, guardiamo quelle degli altri.

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