Eterologa, un Tavolo tecnico detta le linee guida: più fratelli a famiglia dallo stesso donatore. Via libera della Toscana

28 Lug 2014 16:29 - di Gabriele Alberti

Arriva il sì dalla Regione Toscana alla fecondazione eterologa. I cittadini potranno rivolgersi ai centri pubblici e privati dopo che la delibera sarà esecutiva all’indomani della pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione Toscana. Il sì arriva mentre un tavolo tecnico di esperti, convocato dal ministro della Salute, ha firmato un documento che cerca di stabilire delle linee guida. «Non sussistono particolari impedimenti all’attivazione delle procedure di donazione di gameti in Italia» affermano le Società scientifiche del Tavolo tecnico. Tavolo che, precisano, «ha avuto esclusivamente ruolo informale e consultivo». La delibera della Regione Toscana sull’eterologa «va nella direzione di colmare un vuoto tecnico e di garanzie per i cittadini», osserva Gianni Baldini, avvocato, docente di Biodiritto a Firenze ed esperto incaricato dalla Regione di seguire la materia.
Assoluto anonimato dei donatori, rimborsi per i donatori stessi, la creazione di biobanche per i gameti, il limite di nati per donatore fissato in 10 famiglie e 25 nascite, comprensivo di eventuali fratelli-sorelle. Sono alcune delle indicazioni fornite dagli esperti al Tavolo tecnico. Il limite al numero di nati per ciascun donatore deve basarsi su dati epidemiologici che, «già effettuate in altri Paesi, limitano a circa 25 le nascite per una comunità di 1 milione di abitanti (le nascite in un numero di famiglie non devono essere superiori a 10) mantenendo inalterato il rischio di incontro involontario tra consanguinei», scrivono gli esperti. Il documento è firmato da varie società scientifiche e l’Associazione dei centri di procreazione assistita Cecos. Nel testo gli esperti aggiungono: «Ogni coppia che accederà alla fecondazione eterologa potrà avere più figli nati dallo stesso donatore biologico. Gli esperti indicano di consentire «la possibilità di ulteriori concepimenti dallo stesso donatore/donatrice per la stessa coppia ricevente», aprendo quindi a più fratelli in una stessa famiglia figli di un unico donatore. Inoltre, secondo il pool, bisogna «definire l’immediata disponibilità di norme e l’apertura di uno specifico capitolo di spesa per la realizzazione delle bio-banche pubbliche all’interno di strutture del Sistema Sanitario Nazionale». È prevista domani alle 14,30 in commissione Affari sociali della Camera un’audizione del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, sull’esecuzione della fecondazione eterologa in Italia. Il ministro riferirà «sulle iniziative del governo conseguenti alla sentenza della Corte Costituzionale 162 del 2014, che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale delle norme della legge 40/2004 sul divieto del ricorso a tecniche di procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo».

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