Brasile-Germania fa felici organizzatori e sponsor, ma l’infortunio di Neymar rovina la festa

5 Lug 2014 13:33 - di Redattore 92

Era già tutto previsto: semifinale Brasile-Germania come da pronostici. Il paese organizzatore riesce nell’intento di arrivare tra le prime quattro del mondo. Può dormire sonno tranquilli la presidente Dilma Roussef, fischiatissima nel corso della cerimonia inaugurale, che sui mondiali e sulle Olimpiadi, in programma tra due anni, ha cercato di coprire le falle della sua amministrazione. Chi non può sorridere è uno dei protagonisti più attesi del mondiale, la stella designata che doveva raccogliere l’eredità di Pelè e d Ronaldo. L’asso del Barcellona e della Selecao, Neymar che si è procurato la frattura di una vertebra negli ultimi minuti dei quarti di finale vinti 2 a 1 con la Colombia. Mondiali finiti e polemiche appena iniziate sulla durezza degli avversari colombiani. In queste ore la polemica della stampa brasiliana si è scatenata contro i rivali colombiani e contro l’arbitraggio. «Non era mia intenzione fargli male, è stato un normale intervento di gioco», ha provato a difendersi con il quotidiano O’ Globo il  difensore del Napoli, Camillo Zuniga, autore dell’intervento ai danni di Neymar. Di certo c’è che l’arbitraggio dello spagnolo Carballo ha consentito una caccia all’uomo dal primo all’ultimo minuto, senza esclusioni di colpi da una parte all’altra. Nessuna ammonizione entro la prima mezz’ora di gioco, era stata la cervellotica indicazione impartita della Fifa agli arbitri. La motivazione di tale bislacca raccomandazione? Meno ammonizioni avrebbero significato meno squalifiche, quindi la possibilità di avere tutte le stelle al completo nelle partite finali. Un diktat che ha ottenuto esattamente l’effetto contrario. Per questo lassismo arbitrale, Brasile-Colombia nei minuti finali si è incattivita portando all’ammonizione (inevitabile) di Thiago Silva e al grave infortunio di Neymar. Così la Selecao contro la Germania si troverà a giocare senza il suo capitano e senza il suo numero 10. Un grave danno di immagine che rappresenta una beffa non da poco anche per la Nike, leader indiscussa della corsa e del basket americano, che avendo scelto Neymar come testimonial punta a diventare numero uno anche sul mercato del calcio. Nella semifinale di Belo Horizonte (nell’altra si incontreranno i vincitori di Belgio-Argentina e Olanda-Costarica) la nazionale verdeoro sarà opposta alla Germania (che ha eliminato 1 a 0 la Francia), sponsorizzata dall’altro gigante dei marchi sportivi, l’Adidas. Curiosa coincidenza, oppure, anche in questo caso era già tutto previsto.

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