«Basta caos, ridateci l’Imu». Paradosso di Confartigianato per denunciare che la Tasi vale il doppio della vecchia imposta

23 Lug 2014 17:23 - di Gabriele Farro

Se queste sono le esenzioni fiscali che ci avevate promesso ridateci l’Imu. Questo, in sostanza, il ragionamento fatto dal segretario generale di Confartigianato, Cesare Fumagalli, davanti alla commissione Finanze del Senato, durante un’audizione sul fisco a nome di Rete Imprese Italia. Sulla tassazione immobiliare locale è urgente che non ci sia più il caos di quest’anno con la Tasi che ha i connotati di una tassa sulla prima casa. E quindi la considerazione lapalissiana per le persone ragionevoli. C’era l’Imu che era considerata un’imposta troppo pesante, la si è abolita dopo una dura battaglia contro del centrodestra, ma il Pd e i suoi alleati non possono approfittare degli incidenti di percorso politici che hanno fatto seguito a questo taglio alle imoste sugli immobili per raddoppiare le tasse a carico del mattone. Hanno detto i costruttori, nella loro assemblea annuale, che la casa fruttava prima 11 miliardi di gettito, mentre adesso dovrebbe procurarne all’erario circa 25 l’anno: un vero e proprio esproprio. Da qui il paradosso: Confartigianato arriva a richiedere la reintroduzione dell’Imi, pur di salvaguardare imprese e famiglie dal pesantissimo tributo (Tasi) di cui è già possibile valutare l’impatto. Ma possibile, che in un Paese come l’Italia, con 800 miliardi di spera pubblica l’anno non sia possibile trovare i soldi per non opprimere le famiglie con questo pesantissimo balzello? Tra l’altro, come hanno spiegato i costruttori, questo deprime l’andamento del settore edilizio, penalizza la prima casa, che serve per viverci entro e non produce reddito, e vincola una parte del reddito delle famiglie, dando l’ulteriore colpo di grazia alla possibilità di rilanciare i consumi. Anche in caso si mancata abolizione della Tasi, Rete Imprese Italia indica comunque alcuni interventi urgenti che avrebbero la capacità di liberare i cittadini dall’incubo del pagamento delle imposte. In un documento consegnato dall’associazione ai senatori, si auspica infatti che venga introdotto l’obbligo di inviare bollettini precompilatii, che le esenzioni stabilite per l’Imu siano valide anche per la Tasi e, infine, l’introduzione di limiti normativi alla disciplina delle detrazioni Tasi al fine di evitare la giungla del non gestibile.

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