Bagno di folla per papa Francesco in Molise: più coraggio contro la disoccupazione
Sono circa 80 mila i pellegrini presenti nell’area dell’ex stadio Romagnoli per la messa di papa Francesco a Campobasso. Sommati ai pellegrini dell’area circostante, si arriva a circa 100 mila persone. Un bagno di folla per il Papa che ha dato alla sua visita pastorale il consueto taglio sociale, parlando di disoccupazione in un Sud fustigato dalle statistiche sul lavoro: non poter portare il pane a casa, ha detto papa Francesco, toglie la dignità. Un Papa non si vedeva in Molise da 19 anni: l’ultimo Pontefice a recarsi in questa piccola regione di 300mila abitanti era stato Giovanni Paolo II, due volte, nel 1983 a Termoli e nel 1995 a Campobasso e Agnone.
La disoccupazione è “una piaga che richiede ogni sforzo e tanto coraggio da parte di tutti”, ha detto il Papa nella messa a Campobasso. “Quella del lavoro è una sfida che interpella in modo particolare la responsabilità delle istituzioni, del mondo imprenditoriale e finanziario”, ha osservato invitando a “porre al centro” la dignità umana. “E’ necessario – ha aggiunto – porre la dignità della persona umana al centro di ogni prospettiva e di ogni azione. Gli altri interessi, anche se legittimi, sono secondari”. “Al centro c’è la dignità della persona umana – ha quindi sottolineato ‘a braccio’ -, perché è stata creata a immagine di Dio, e tutti noi siamo immagine di Dio”. Ha poi invitato la Chiesa a liberarsi di ambizioni e rivalità: “Il Signore ci libera da ambizioni e rivalità, che minano l’unità e la comunione. Ci libera dalla sfiducia, dalla tristezza, dalla paura, dal vuoto interiore, dall’isolamento, dai rimpianti, dalle lamentele”. “Anche nelle nostre comunità infatti – ha aggiunto durante l’omelia – non mancano atteggiamenti negativi, che rendono le persone autoreferenziali, preoccupate più di difendersi che di donarsi. Ma Cristo ci libera da questo grigiore esistenziale”.