Sui marò trattenuti in India la Mogherini contestata a Bologna dai consiglieri di Forza Italia

20 Giu 2014 14:29 - di Redazione

Il ministro degli Esteri Federica Mogherini torna ad aprire il tormentato file sui marò nel corso del Consiglio comunale di Bologna, riunito per la sua annuale seduta europea, e con i consiglieri di Forza Italia che indossavano una maglietta con la scritta “Marò liberi” sulla bandiera italiana, maglietta di cui poi i rappresentanti azzurri hanno fatto dono alla titolare del dicastero della Farnesina. Alla quale, nel corso della seduta consiliare, è stato riconosciuto – soprattutto rispetto all’inerzia degli ultimi governi in carica – «un impegno ben differente da quello del suo predecessore», pur essendoci a tutt’oggi la necessità di tornare a chiedere uno sforzo ancora più deciso. «Sappiamo che il caso dei marò non è semplice: delle responsabilità del passato parleremo a vicenda conclusa» ha replicato il ministro. «Questo è il momento dell’unità del Paese e delle istituzioni e della massima responsabilità, perché ogni parola ed ogni atto che facciamo qui, soprattutto nelle sedi istituzionali, hanno una rilevanza o un impatto negativo o positivo sulla vicenda». Questo l’appello della Mogherini in risposta alle sollecitazioni dei consiglieri forzisti in Aula. Certo è che, a furia di tatto diplomatico e di attenzioni istituzionali, i due fucilieri di Marina, Latorre e Girone, sono ancora trattenuti in India da ormai due anni e mezzo. «Quello che stiamo facendo – ha aggiunto allora il ministro – è costante, a volte silenzioso, ma determinato. In India c’è un nuovo governo, altri canali sono aperti, stiamo lavorando su questa strada. C’è la consapevolezza della comunità internazionale che questo è un caso che non riguarda solo l’Italia». Poi, nel tentativo di fugare dubbi e argomentare le scelte del governo sull’intricata vicenda diplomatico-giudiziaria, ha proseguito: «Sui marò questo governo ha cambiato strategia, ha avviato la fase dell’internazionalizzazione, in strettissima collaborazione col parlamento per una volta unito e in costante raccordo con loro e le loro famiglie, che stanno mostrando un senso dello Stato encomiabile. Le nostre due stelle polari sono il rifiuto della giurisdizione indiana e rimarcare la loro immunità funzionale». L’augurio, allora, è che queste coordinate di riferimento conducano finalmente in porto il risultato, riportando a casa i nostri due militari.

 

 

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